Taranto: Guardia Costiera sequestra tre quintali di ‘cozze nere’

Molluschi ritenuti nocivi per la salute

CRONACA
20.05.2019 16:29

Sembra proprio non aver fine questo incessante contrasto tra il tentativo di immettere sul mercato ingenti quantitativi di molluschi bivalve nocivi per la salute pubblica da parte di individui senza scrupoli e la relativa attività repressiva di polizia giudiziaria condotta dal Comando della Guardia Costiera di Taranto, retta dal Capitano di Vascello Giorgio Castronuovo.

Nel corso dell’ennesima operazione condotta nel corso del fine settima scorso, infatti, personale militare della Guardia Costiera di Taranto, ha sottoposto a sequestro giudiziario oltre tre quintali di molluschi bivalvi (COZZE NERE), privi di ogni documentazione/certificazione sanitaria attestante l’edibilità del prodotto, quindi altamente pericolosi per la salute pubblica.

In particolare l’attento monitoraggio del territorio ed una accurata attività di indagine ha consentito ai militari di notare due individui a bordo di una unità navale nei pressi della banchina galleggiante lungo la via cariati, occultare un ingente quantitativo di mitili (cozze nere).

Immediatamente bloccati dai militari, gli stessi appuravano che il prodotto non era assistito dal alcun tipo di documentazione o certificazione e quindi da considerarsi assolutamente illegale, in relazione alla conseguente immissione in commercio.

Questo faceva scattare l’immediato sequestro penale tanto del prodotto ittico in questione, di seguito distrutto, che del natante utilizzato per la movimentazione dei mitili.

L’intera attività veniva prontamente riferita alla locale Autorità Giudiziaria, alla quale sono stati formalmente trasmessi i relativi atti così come la denuncia nei confronti dei responsabili dell’attività.

L’ennesimo episodio del genere dimostra purtroppo come il fenomeno di cui si discute sia ancora lontano dall’essere debellato, e ciò sia per il desiderio di facili guadagni da parte di delinquenti privi del benchè minimo scrupolo, sia, evidentemente, perché il prodotto di che trattasi continua inspiegabilmente ad avere ancora un consistente mercato.

 

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