Confcommercio: ‘Il Coronavirus congela la Taranto/Avetrana dopo 32 anni?’

CRONACA
Iv.
07.04.2020 22:15

Leonardo Giangrande, presidente dell Confcommercio Taranto
Circola con insistenza, nelle ultime ore, la notizia che le risorse finanziarie destinate al completamento della Strada Regionale 8, la storica direttrice viaria di collegamento tra Taranto e Avetrana, potrebbero essere dirottate altrove. Alla Regione Puglia si starebbe scorrendo, secondo alcune indiscrezioni, l’elenco delle voci sulle quali si starebbe valutando di mettere mani per attingere risorse da destinare all’emergenza Covid 19. L’elenco è quello della progettazione regionale destinata allo sviluppo economico dei territori, dal quale drenare risorse economiche per far fronte alle priorità del momento. Ovviamente, gli ambiti della progettazione regionale da cui si potrebbero attingere le necessarie risorse per l’emergenza in atto  sono diversi, vi sono progetti infatti che non rivestono lo stesso di livello di strategicità  per la crescita e lo sviluppo delle aree e dei territori, occorrerebbe perciò ragionare attentamente "sul dove" prelevare. La Regionale 8 è da tutti riconosciuta come opera viaria fondamentale per lo sviluppo economico e turistico del versante est della provincia jonica, una direttrice di collegamento interna necessaria per decongestionare il traffico costiero nei periodi estivi e per raggiungere più velocemente ed in sicurezza le marine di Leporano, Pulsano, Manduria, Lizzano, Torricella, Maruggio; un’opera importante non solo per la mobilità turistica, ma anche per la economia legata alle produzioni locali di tutti i comuni dell’area orientale. Un progetto, arrivato sui tavoli della politica e delle istituzioni locali e regionali nel secolo scorso: il progetto esecutivo fu approvato dalla Provincia di Taranto con delibera 189 nel luglio del 1988. Proposta progettuale apprezzata e fatta propria da quasi tutte le parti politiche e dagli amministratori che si sono avvicendati nel trentennio alla guida della Provincia e dell’Assessorato regionale alla mobilità, ma di fatto osteggiata dalla macchina burocratica-amministrativa e dalle cosiddette ‘priorità’ che ne hanno impedito la realizzazione ad esclusione di alcuni lotti riguardanti la Tangenziale Sud. Nel 2017 finalmente dopo 3 decenni, a seguito di un pressing che ha visto protagonisti sindaci dei comuni interessati e associazioni di categoria, tra le quali in prima linea Confcommercio Taranto, la Regione Puglia ha ammesso a finanziamento l’intervento infrastrutturale per 193 milioni di euro. Dalla documentazione fornita dalla Regione Puglia si era appreso che l’opera doveva essere appaltata entro dicembre  2019. Gli immancabili ostacoli burocratici, ai quali la storia di questo progetto ci ha abituati, hanno ulteriormente allungato i tempi, a fine gennaio scorso il presidente della provincia Giovanni Gugliotti, ad un anno dalla sua presa in carico del progetto,  ha  aggiunto un altro importante tassello: il completamento della ri-progettazione dell’opera con le dovute integrazioni, e la presentazione della istanza VIA in Regioneche entro 240 giorni dovrà esprimere  il suo parere e procedere alla pubblicazione del bando dell’opera,che è finanziata (con fondi FSC e Regione) nell’ambito del Patto per la Puglia. "Che accadrà - commenta il presidente provinciale di Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrande - se le voci dei soliti bene informati trovassero conferma? Veramente vogliamo riavvolgere ancora una volta il nastro della storia e gettare all’aria anni di lavoro e di speranze di un territorio che ha un bisogno assoluto di infrastrutture di base per la crescita e lo sviluppo economico delle piccole e medie imprese del turismo e dell’agricoltura e per il rilancio socio-economico  di tutta l’area orientale della provincia? Sarebbe bastato costruire un chilometro e mezzo di strada all’anno ed ora la Taranto/Avetrana sarebbe una realtà, e chissà come sarebbe cambiato il volto e l’economia di questo territorio. Chissà se 53 Km avrebbero potuto dare  un futuro diverso agli ex giovani di questo pezzo della provincia tarantina, quaranta/cinquantenni che probabilmente sono andati a lavorare e vivere al nord e che in questi giorni vivono la tragedia della pandemia nelle zone rosse della penisola. Sarebbe un atto di  grave irresponsabilità se ancora una volta si uccidessero le speranze delle nuove e future generazioni. Sarebbe una doppia sconfitta e a vincere sarebbe il Covid".

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