Ginosa: Sempre più tesi rapporti tra ambulanti e amministrazione comunale

Pallotta (Confcommercio) sul mercato settimanale: ‘Area cimiteriale non è adatta’

CRONACA
Iv.
30.07.2020 17:53


Sempre più tesi i rapporti tra le categorie degli ambulanti e l’Amministrazione comunale di Ginosa. Intanto, anche questa settimana non è stato possibile far partire il mercato settimanale di merci varie, ormai da mesi  fermo. A due mesi dal via libera della Regione Puglia alla ripartenza ‘post Covid’ dei mercati settimanali, Ginosa non è ancora in grado di mettere a punto un percorso condiviso, da amministrazione e operatori. che metta d’accordo le due parti su l’individuazione di un sito adeguato. Stamane gli operatori, decisi a non cedere, hanno disertato l’area messa a disposizione dal Comune nei pressi del cimitero cittadino, confermando così la contestazione già in parte espressa in occasione dell’ultimo affrettato incontro presso la sede comunale, dove nel pieno della riunione avevano abbandonato il tavolo rifiutandosi di scegliere sulla planimetria dell’area mercatale le proprie postazioni. Un metodo di assegnazione degli stalli insolito, non confortato tra l’altro dalla verifica della regolarità delle licenze e autorizzazioni. “Il mercato di via Martiri d’Ungheria non può essere cancellato con colpo di spugna – commenta il presidente della delegazione locale Confcommercio, Domenico Pallotta - l’attrattività di un’area mercatale dipende da vari fattori compreso la qualità dell’ambiente urbano, l’offerta di servizi, la ricchezza dell’offerta commerciale esterna al mercato. Come è possibile pensare che la clientela possa trovare piacevole fare shopping attorno al cimitero? Con molta leggerezza il mercato settimanale è stato confinato in un’area periferica, non servita e lontana dalle attività commerciali. Un sito, l’area cimiteriale, tra l’altro inadeguato per una tipologia di attività caratterizzata da  traffico, rumore ed invadenza di mezzi per il trasporto merci. La necessità dell’Amministrazione comunale di garantire le misure di sicurezza anti-covid e spazi adeguati per il distanziamento non può risolversi in una soluzione affrettata del tutto inidonea e non rispondente ai bisogni della clientela e degli operatori. Insomma o ci si siede attorno ad un tavolo e si apre il dialogo, o noi andremo avanti così".

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