Taranto: ‘Ma quale parità di genere?’ Denuncia FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL

Sulla condizione di lavoro delle donne nelle aree parcheggi

CRONACA
06.05.2021 13:09

Cinquantotto passi a volte anche nel buio. Mentre il mondo pontifica sulle politiche di genere, 14 donne, addette ai parcheggi nell’area sosta dell’AMAT di Taranto vicino al Mercato Fadini e dipendenti dell’impresa “La Centrale”, ormai da mesi fanno solo turni notturni e per raggiungere un bagno chimico posizionato al lato opposto del loro gabbiotto di lavoro, quei cinquantotto passi, tra le auto in sosta, li fanno tra ansia e paura. E’ la storia di un appalto storico che ha visto proprio il genere femminile avere la peggio. I turni mattutini sono appannaggio degli uomini, quelli serali toccano a loro: donne che ora levano gli scudi di fronte all’ennesima mancanza d’attenzione nei loro confronti. Quei passi nel buio di un parcheggio aperto a tutti, in cui anche un malintenzionato si può nascondere tra le auto o addirittura dietro gli stessi bagni chimici, possono sembrare poca cosa, ma in realtà sono il termometro che misura la temperatura di una contrattazione di genere sempre e sin troppo snobbata – affermano Paola Fresi, segretaria generale della FILCAMS CGIL e Luigi Spinzi, segretario della FISASCAT CISL. A nulla sono valse anche le richieste di confronto avviate dallo stesso sindacato nei confronti dell’azienda che conduce l’appalto o la pressante domanda di mediazione rivolta all’ente appaltatore, ovvero il Comune di Taranto. E’ già inspiegabile che solo le donne facciano quella turnazione difficile da conciliare anche con i tempi di una mamma – spiegano ancora Spinzi e Fresi - ma resta banalmente tragico il fatto che un gesto semplice, come lo spostamento di due manufatti per bagni chimici accanto al gabbiotto di guardiania, avrebbe potuto costituire un primo segnale di attenzione, buon senso e civiltà, che invece non si è voluto dare. Continueremo a chiedere a La Centrale – terminano i due segretari di categoria - ma se il Comune di Taranto e la Presidente dell’ex AMAT, ora Kyma Mobilità, volessero fornire anche un segnale politico sarebbe cosa buona e giusta. (CS)

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