ArcelorMittal: Sindacati, ‘Stop Acciaieria 1, 250 lavoratori in Cig’

L’azienda annuncia nuovi assetti produttivi per ‘scarso approvvigionamento di materie prime e dall’attuale capacità produttiva legata alle commesse’

CRONACA
Iv.
20.01.2020 20:55

I coordinatori delle RSU di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm fanno sapere che “in data odierna (lunedì 20 gennaio) la Direzione aziendale ha convocato le organizzazioni sindacali per comunicare i nuovi assetti di marcia dell’Acciaieria. Secondo quanto comunicato da Arcelor Mittal i nuovi assetti produttivi dell’area acciaieria sono determinati da una scarso approvvigionamento di materie prime e dall’attuale capacità produttiva legata alle commesse. Pertanto, – si legge nella nota dei sindacati – l’azienda ha conseguentemente determinato la fermata di ACC/1, spostando parte della stessa produzione in Acc/2 che passerebbe dall’attuale regime di due convertitori a 3 in marcia. Tale situazione genera, di fatto, una riduzione di personale da 477 a 227 unità determinando la collocazione di 250 lavoratori in CIGO. L’azienda ha ribadito la necessità di mantenere i presidi per la quasi totalità della manutenzione e del personale necessario di esercizio per garantire, in entrambi i casi, la salvagurardia impiantistica propedeutica alla ripartenza dell’impianto. Inoltre, una parte del personale di esercizio di ACC/1, formato e informato, verrà impiegato in ACC/2 a saturazione organico.
I lavoratori coinvolti al momentaneo trasferimento in Acc/2 saranno i seguenti: Gruisti – Addetti Muraria – Addetto Siviere – Piattaformisti – Addetto Affinazione. I nuovi assetti produttivi, comunicati da Arcelor Mittal, partiranno dal prossimo giovedì 23 gennaio con l’ACC/2 a pieno regime e con una previsione di fermata di circa 2 mesi fino al 31 marzo 2020”. Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito la propria contrarietà a tale decisione aziendale in quanto ritengono che “il momentaneo trasferimento della produzione su ACC/2, rispetto all’attuale assetto di marcia, possa creare possibili ripercussioni dal punto di vista della sicurezza e dell’ambiente. Infine, – conclude la nota dei sindacati – riteniamo inaccettabile tale scelta da parte di Arcelor Mittal in quanto, ad oggi, non vi è un piano industriale condiviso con il Governo e le organizzazioni sindacali e, pertanto, chiediamo l’immediata sospensione dell’iniziativa unilaterale della multinazionale”.

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