Ex Ilva: Indotto in sciopero contro l’irricevibile piano industriale di ArcelorMittal

La Fisascat Cisl Taranto Brindisi, aderisce alle due azioni di agitazione nazionale di 24 ore, indette per martedì 10 dicembre con manifestazione conclusiva in Piazza Santi Apostoli a Roma

CRONACA
Iv.
09.12.2019 14:06


La Fisascat Cisl Taranto Brindisi, aderisce alle due azioni di sciopero nazionale di 24 ore, indette per martedì 10 dicembre con manifestazione conclusiva in Piazza Santi Apostoli a Roma; la prima insieme con le altre categorie dei servizi, del terziario e del commercio coinvolgendo i lavoratori delle Aziende in regime di appalto nel settore servizi di pulizia e servizi integrati/multi servizi, la seconda con le altre Federazioni che organizzano i lavoratori addetti ai servizi di ristorazione e vigilanza. Sarà in sciopero, dunque, l’intero sistema dell’indotto che ruota intorno ai diversi stabilimenti exIlva ArcelorMittal, contro i 6.300 esuberi ipotizzati dall’imprenditore franco/indiano. I tagli sia dei posti di lavoro diretti che della quantità produtta di acciaio si ripercuotono, inevitabilmente, nel sistema esternalizzato dei servizi, laddove operano 6 mila addetti, distribuiti nei settori delle pulizie industriali, della ristorazione, della vigilanza – circa 5mila solo nel siderurgico tarantino - oltre alle centinaia di addetti impiegati nelle attività riferite ai comparti alberghiero, distribuzione commerciale e lavanderie, riconducibili ai servizi funzionali della stessa grande impresa. Il 10 dicembre, la manifestazione dei dipendenti dell’intero indotto dei servizi in appalto confluirà nella iniziativa unitaria di Cgil Cisl Uil già programmata, per la stessa, data a Roma.  “Siamo fortemente preoccupati per i contenuti del piano industriale presentato da ArcelorMittal ad appena un anno dall’insediamento e dalla stipula del contratto di affitto per la gestione dell’impianto siderurgico – dichiara Antonio Arcadio, Segretario generale Fisascat Cisl territoriale e regionale pugliese – d’altro canto l’ipotesi del taglio di 6.300 posti di lavoro e della produzione dell’acciaio coinvolge direttamente anche i lavoratori che noi associamo e che, sin dai mesi scorsi, continuano implacabilmente a subire la perdita di posti di lavoro e drastiche riduzioni sia delle ore lavorate che delle retribuzioni.” Per la Fisascat Cisl “è assolutamente prioritario lavorare per la realizzazione di una fabbrica siderurgica  ecosostenibile al servizio dell’industria manifatturiera italiana – conclude Arcadio -  che assicuri una prospettiva di serenità futura e garanzie in termini di sicurezza e salute alle migliaia di lavoratori e lavoratrici che quotidianamente entrano nello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, spesso per una retribuzione al limite della sopravvivenza.” La sera di lunedì 9 dicembre, da Taranto partiranno due pullman per Roma, uno dei quali con lavoratori tutti associati alla Fisascat Cisl ionica.

 

    

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