Taranto: 'Errare è umano, perseverare diabolico...'

TARANTO
09.10.2017 12:42

DI VITTORIO GALIGANI Prendere un gol al termine del primo tempo e il raddoppio a inizio ripresa taglia le gambe a qualsiasi squadra degna di questo nome. Figurarsi per questi ragazzi, il Taranto attuale, che di essere squadra non sono ancora stati capaci di dimostrarlo. Come, nel presente, di aver fatto gruppo.

Nella partita che oppone il Taranto al Pomigliano la differenza la fanno gli “under”. Determinanti, ai fini del risultato, i granata campani. Fragili, imbarazzanti e incerti quelli del Taranto. Pellegrino sbaglia il tempo e il piazzamento in occasione della prima rete. Si fa beffare sulla punizione che Marzullo pennella, a sorpresa, sul primo palo. Risulta essere timoroso e in ritardo anche sul tiro cross determinante per il raddoppio dei padroni di casa.

La scarsa propensione a difendere di Bilotta e Li Gotti contribuisce a mettere in difficoltà anche la coppia centrale. Affonda D’Aniello, appena sufficiente la prestazione di Scoppetta.

Marzullo, il fulcro da solo del gioco avversario, la fa da padrone a centrocampo. Nessuno è capace di contenerlo. Inesistente l’asse mediana dei rossoblu. Galdean, Corso, Lorefice e Crucitti soccombono alla personalità e alle geometrie dettate dal 10 di casa. Tutti intenti a “scrivere” un compitino privo di contenuti. Marzullo se li mette tutti nel “taschino”.

Ci si aspettava un Pomigliano remissivo e invece i ragazzi di Nappi mettono in mostra temperamento e belle trame di gioco.

Dalla modesta prestazione degli uomini di Cazzarò emerge una componente determinante. L’addestramento settimanale non è evidentemente corroborato dalla indispensabile concentrazione. Puoi stare sul campo giornate intere con l’intento di allenarti, ma se il pensiero e la mente sono in altre faccende affaccendati non potrai mai ottenere risultati. E’ tutto tempo sprecato. Una sensazione che deriva dalle prestazioni di Pera, Aleksic e Crucitti. Tutti irriconoscibili.  Pera fa registrare un comportamento imbarazzante. Il capitano che dichiara di arrendersi pubblicamente, rinunciando all’obbiettivo, dopo appena sei giornate di campionato, lancia preoccupanti messaggi trasversali.

Capita quando nello spogliatoio manca la serenità. Con Cozza si era trovata la “scusante” che ci si allenava poco. Ora non si possono addurre altre giustificazioni. Dispiace scriverlo, ma la sensazione che si “esporta” all’esterno è di una opprimente stanchezza riferita all’ambiente. Scontentezze più o meno evidenti che incidono negativamente sul rendimento.

Che i nervi siano a fior di pelle lo ha confermato la reazione, deplorevole e inopportuna, avuta da D’Aiello nei confronti dei tifosi del Taranto presenti a Volla. Gli stavano soltanto rimproverando la verità. Una macroscopica leggerezza in occasione del terzo gol della squadra avversaria.

A margine di tutto una considerazione. Il Taranto che si consegna con tanta facilità all’avversario provoca la negativa reazione dei tifosi. La partita ha subito una interruzione. Per lancio sul terreno di gioco di petardi e fumogeni. È volato anche il piano di un tavolo. La multa è assicurata. Auguriamoci che il giudice non voglia infierire oltre.

Questo, in bella sostanza, è quello che balza all’occhio dell’osservatore. Il Taranto va sotto di tre reti frutto di altrettante “papere” della difesa. Pellegrino prima e D’Aiello dopo risultano essere i maggiori indiziati, ma tutta la squadra accusa la mancanza di quella “cazzimma” innata in chi ha voglia di vincere.

E la Società? Assente. Rincorre chimere irraggiungibili. Combatte i mulini a vento. Vieta contatti e alleanze. Z&B non erano neppure a Volla. Il mal di pancia, già a fine del primo tempo, aveva colpito l’avvocato Bongiovanni. A chi scrive dispiace vedere il Taranto ridotto in quello stato.

Con quello attuale sono tre anni che il duo del secolo sbaglia tutto. Nella settimana che sta entrando ci si può/deve aspettare di tutto e di più. Non ci sarebbe da meravigliarsi nel veder riaffacciarsi il viso di qualche figliol prodigo. Errare è umano. Perseverare è diabolico. Sarebbe anche giunta l’ora di darsi una calmata e farsi da parte.

Nelle esternazioni di Bongiovanni si doveva violare il fondo schiena degli altri, stanno invece “divertendosi” con quello del Taranto! Questo non è permesso a nessuno. 

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