Taranto: Assolti primario e altri impiegati per danni erariali all'Inail

CRONACA
23.05.2019 10:19

La Corte dei Conti, Sezione seconda d’Appello di Roma, ha assolto definitivamente il Dr. Cantore Giuseppe Mario di Taranto, difeso dall’Avv. Pietro Quinto, ed altri indagati, dall’imputazione di danno erariale da disservizio ai medesimi contestato all’epoca in cui risultavano dipendenti dell’Inail di Taranto. La vicenda prese le mosse, negli anni novanta,  dalle gravissime contestazioni sollevate in sede penale nei confronti dei suddetti, accusati a vario titolo di aver realizzato un illecito sodalizio volto a lucrare sulle pratiche di infortunio trattate presso l’Inail. All’epoca dei fatti il Dr. Cantore ricopriva la carica di primario medico legale, incaricato, assieme agli altri imputati, delle verifiche sanitarie sui lavoratori in materia infortunistica. A seguito del processo penale, definito in sede di appello con sentenza dichiarativa della prescrizione nei confronti di tutti gli imputati, la Procura regionale presso la Corte dei Conti di Bari chiedeva la loro condanna per un presunto danno erariale ammontante complessivamente a 4 milioni e 500.000 euro, comprendente il danno patrimoniale cagionato alle finanze dell’Ente pubblico secondo le rispettive responsabilità, nonché il danno da disservizio che la presunta condotta illecita avrebbe cagionato a causa delle disfunzioni provocate dall’uso asseritamente distorto delle pubbliche funzioni. All’esito del giudizio contabile di primo grado, la Corte dei Conti di Bari, con sentenza adottata nel 2013, dopo aver escluso la ricorrenza di un effettivo danno sia di natura patrimoniale che all’immagine all’ente pubblico, aveva ritenuto sussistere un danno da disservizio, quantificato in un importo pari a circa 500.000 Euro oltre alle spese del giudizio, da addebitarsi in via solidale a carico di tutti i convenuti. All’esito dell’appello proposto dal Dr. Cantore Giuseppe Mario difeso dall’Avv. Pietro Quinto e da altri imputati, la Sezione d’Appello della Corte dei Conti di Roma, li ha mandati assolti da ogni addebito ad essi contestato, revocando il sequestro patrimoniale precedentemente disposto, e condannando la parte pubblica al pagamento delle spese processuali. Nelle motivazioni della sentenza, che accolgono pienamente le tesi difensive, la Corte ha sottolineato come le risultanze del processo penale, peraltro conclusosi senza alcuna condanna a carico degli imputati, non erano sufficienti a fornire la prova del presunto disservizio causato all’amministrazione,  sussistendo viceversa la prova che, all’epoca dei fatti contestati, la sede Inail di Taranto, diretta dal Dr. Cantore per il settore di competenza, aveva evaso le pratiche di infortunio nei tempi più brevi rispetto a tutte le altre sedi regionali (circa un mese), e che il Dr. Cantore, nel frattempo trasferito alla sede Inail di Ancona,  aveva ottenuto per il lodevole servizio prestato la promozione nella responsabilità degli uffici regionali dell’Ente pubblico. La sentenza d’appello – commenta l’Avv. Quinto – restituisce finalmente al Dr. Cantore e agli altri funzionari e dipendenti dell’Inail di Taranto, la dignità ed il decoro che hanno caratterizzato lo svolgimento delle loro funzioni pubbliche per diversi anni ingiustamente offuscati dalla anzidette vicende giudiziarie. 

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