Confcommercio: Giangrande, ‘Il cambiamento di Taranto deve partire subito’

CRONACA
Iv.
14.01.2020 17:28

Leonardo Giangrande, presidente della Confcommercio Taranto
Taranto, da città problematica a città sostenibile entro un decennio. E in particolare è su quell’11° obiettivo dell’Agenda 2030 per lo ‘Sviluppo sostenibile’ – sottoscritta dai Paesi dell’ONU - ‘Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili’ che il Comune di Taranto punta, invertendo, a partire dall’immediato, il ‘racconto’ della città, naturalmente non ignorando i reali problemi che sussistono. L’Amministrazione Melucci lancia la sfida traguardando a un arco temporale non immediato. L’Ilva -con tutto il suo carico di negatività-  è una realtà incombente -, ma il nuovo modello di sviluppo del territorio da qui al 2030 andrà, è questo l’auspicio, oltre lo stabilimento. “Quel futuro è già oggi, nel senso che Taranto deve avviare il processo di graduale cambiamento a partire da subito. Questo – afferma il presidente provinciale, Leonardo Giangrande - è il ragionamento  che  Confcommercio Taranto già sette anni fa, in occasione di un convegno nazionale ‘Cambiare si può’, anticipando forse i tempi, ha fatto proprio. Taranto non è solo industria siderurgica. Lo abbiamo ripetuto in tutti i modi ed  in tutti i contesti, restando spesso isolati nel nostro dire, se non addirittura emarginati come fossimo i portatori di una idea di sotto-sviluppo. Non abbiamo mai rinnegato il ruolo dell’industria, ma abbiamo sempre detto che bisognava lavorare per favorire la  diversificazione produttiva  e  per costruire un’alternativa di sviluppo economico del territorio che  valorizzasse  le naturali vocazioni legate al mare, all’agricoltura, al turismo, alla cultura. Abbiamo sempre creduto nella potenziale capacità di attrazione del capoluogo  e nella necessità di dar vita ad un modello di città accogliente ed innovativa, in grado di svincolarsi dall’immagine incombente di città industriale, rassegnata a subire i danni fisici e di immagine della monocoltura industriale". Già nel 2013 è stata ConfcommercioTaranto  a sollecitare   Pugliapromozione ad invertire il paradigma mediatico nel quale stava sprofondando Taranto, lanciando la campagna di promozione turistica ‘Questa è Taranto’. “Noi abbiamo – sottolinea Giangrande – sempre creduto che  Taranto e l’intero territorio provinciale avessero le potenzialità per svincolarsi dalle catene dell’industria e per osare la sfida che oggi FINALMENTE si vuole lanciare operando, come abbiamo ascoltato dalla voce del primo cittadino, Rinaldo Melucci, in occasione della due giorni al Fusco, una reale e profonda diversificazione produttiva, agevolando i percorsi più innovativi e coinvolgendo il tessuto imprenditoriale, delle professioni e le migliori intelligenze del territorio. E intanto già il 2020 ci pone dinnanzi a un primo banco di prova, la candidatura di Taranto a Capitale Italiana della Cultura. Certo una sfida non facile considerato il parterre dei concorrenti e le criticità dalle quali Taranto parte, ma dobbiamo provarci ed esserne convinti. Dobbiamo trasformare la negatività in una opportunità di rilancio del territorio e dobbiamo sentirci tutti parte attiva di questo processo di trasformazione. Il nuovo anno deve dunque vederci impegnati nell’avvio di un percorso di confronto, di co-progettazione e di partecipazione attiva accanto alla Amministrazione comunale per l’elaborazione di una strategia di rinnovamento e di valorizzazione del tessuto economico produttivo legato al mare, al turismo, al commercio e alle professioni che deve partire da subito. Confcommercio ribadisce la propria disponibilità a lavorare per questo obiettivo comune". 

Taranto: 5 giugno 1983, una delle partite più drammatiche
Il calcio in una foto