Basket F: Support, Roberta Stola ‘Gran lavoro di squadra, non ci siamo mai fermati'

Una panoramica completa sulla stagione appena conclusa quella offerta dall'allenatrice tarantina

BASKET
01.07.2022 20:55

(Di Ilaria Petruzzi) Estremamente sincera ed umana la chiacchierata avuta con Roberta Stola, tra i volti principali della pallacanestro femminile tarantina e facente parte dello staff Support. Sono proprio queste le occasioni giuste per rendersi conto di quanto bel lavoro si stia svolgendo negli ultimi anni per far crescere il movimento, nonostante tutto e tutti. Due anni di pandemia hanno purtroppo spento tantissime società e smorzato l’entusiasmo di centinaia di ragazzine. Insomma, le premesse della stagione appena conclusa non erano proprio tra le migliori. In realtà, i mesi scorsi hanno regalato tante sorprese e soddisfazioni inaspettate. Il motto, inevitabilmente, è stato mai mollare. “Non ci siamo mai fermati, lavorando anche all’esterno. Ci siamo concentrati molto sul lavoro individuale e sui fondamentali. È stato un grande aiuto per chi ha aderito. Quando siamo rientrati in palestra c’era tanta voglia di riprendere. Io penso che bisogna provare a trovare sempre il lato positivo in ogni situazione. La pandemia ci ha dato la possibilità di capire quanto fosse importante andare in palestra”. 

Indubbiamente è cambiato l’approccio allo sport e forse anche il valore assegnato a quest’ultimo dai più giovani…“Si è compresa l’importanza della condivisione. Durante l’anno abbiamo avuto problemi ad allenarci, ritrovandoci talvolta in tre o in quattro persone su una squadra di diciotto elementi. Siamo stati colpiti tutti dal Covid. In ogni caso, non abbiamo mai pensato di gettare la spugna, anche se in quattro ci siamo allenati lo stesso. La società ci ha sempre messi nelle condizioni giuste per andare avanti perché credeva fermamente nel lavoro che stavamo svolgendo. Abbiamo anche giocato in sei o in sette con la maggior parte del quintetto titolare indisponibile. Anche chi non era nella rosa titolare si è reso conto del suo valore nel gruppo. Si è trasmesso tanto il concetto di importanza della squadra. Non si gioca soltanto con gli elementi considerati tecnicamente più forti, molte volte è lo spirito del gruppo a fare la differenza. Abbiamo partecipato al campionato CSEN maschile introducendo una squadra tutta al femminile, permettendo alle ragazze di confrontarsi con i loro coetanei. Volevamo farle giocare quanto più possibile visto che le squadre iscritte al campionato FIP erano davvero poche. Ad incidere anche il fatto che le ragazze che praticano questo sport sono ancora in minoranza”.

Chiaro che le assenze in palestra non erano solo quelle delle ragazze ma anche quelle dello staff, come avete fatto fronte a questo problema? “Ci siamo aiutati gli uni con gli altri. A ruota c’erano degli assenti e c’era anche un po’ di paura diffusa. Non è stato un anno semplice. Lo sport insegna che nelle difficoltà bisogna farsi forza. Penso che questo sia il più grande insegnamento che potessimo trasmettere ai nostri bambini. Ci sono state molta unione e forza di volontà”

È arrivata anche la conquista del titolo regionale con l'Under13: vi aspettavate questo successo? Com’è nato? “C’è stato un lavoro di squadra anche da parte dello staff: da parte di Fabio (Palagiano, ndr), responsabile del settore giovanile, di Giovanni Guida e Francesco Camerino, dirigenti del nostro gruppo e, immancabilmente, del presidente Ciccio Stola. È stato tutto un crescendo. A metà anno siamo andati a San Sepolcro a fare un torneo femminile e dopo quell’esperienza le ragazze si sono unite tantissimo. Scegliere di andare in piena pandemia non è stato facile. Partita dopo partita ci siamo resi conto della forza di questo gruppo. Ci siamo allenate tantissimo e in qualsiasi condizione. Posso affermare che il lavoro ripaga. Iniziare un percorso con diciotto ragazze e terminarlo con lo stesso numero di persone è stata una grande soddisfazione. In finale ho dovuto convocare necessariamente dodici persone, ma le altre ragazze rimaste fuori sono comunque venute alla partita per sostenere le loro compagne. Noi abbiamo vinto tutte. Tutti gli elementi sono stati importanti, noi abbiamo provato in qualsiasi modo a trasmettere questa idea. Io credo che questo gruppo abbia tutte le carte in regola per continuare a crescere in sintonia”. 

È stata in ogni caso una grande stagione per il basket femminile tarantino, che possa essere solo il primo mattoncino di qualcosa di più solido… “Quest’anno le soddisfazioni sono state molteplici e inaspettate. Era un anno di rinascita e non si sapeva cosa aspettarsi. Si è solamente lavorato nella speranza di non essere più interrotti. Ad oggi, abbiamo trenta ragazze nate tra il 2009 e il 2011 e sono un patrimonio da curare e motivare. Bisogna cercare in tutti i modi di coinvolgerle e farle giocare il più possibile. La Support nel suo primo anno ha ottenuto risultati veramente soddisfacenti. La cosa più emozionante per chi lavora nei settori giovanili è poi poter vedere le proprie ragazze crescere e arrivare in serie C. È ciò che ogni allenatore si augura ogni volta che comincia un percorso con un nuovo gruppo”.

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