Università: Liviano scrive al Miur, ‘Costituire a Taranto un centro Interateneo’

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
25.11.2019 18:55

Il tarantino Gianni Liviano, consigliere della Regione Puglia
Costituire a Taranto un centro Interateneo che metta insieme università pubbliche (nazionali ma non solo), che sia dotato di autonomia finanziaria e che possa essere direttamente sostenuto dal governo nazionale, dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Taranto prendendo come riferimento l'esperienza del Centro Interateneo del Veneto sulla formazione avanzata. È una delle richieste che il consigliere regionale Gianni Liviano ha avanzato in una lettera al direttore generale del Miur, dott.ssa Maria Letizia Melina. Una richiesta che è il seguito naturale della chiacchierata che il consigliere regionale tarantino ha avuto i primi giorni di novembre a Roma con il direttore generale del Miur. Ma quella del centro Interateneo non è l'unica richiesta avanzata. "Alla dott.ssa Melina - spiega Liviano - ho chiesto anche che questo polo universitario eroghi proposte formative coerenti con l'identità, la situazione sociale e ambientale e la vocazione economica della città di Taranto e in particolare: specifici percorsi di laurea orientati alle discipline della Blue growth, della sostenibilità ambientale (nelle sue componenti marine, atmosferica, suoli e vari ecosistemi) e dello sviluppo tecnico e tecnologico eco- sostenibile; la possibilità di costituire una Fondazione direttamente connessa al nuovo centro Interateneo, su cui far gravitare i laboratori tecnico-scientifici del tarantino, con l’obiettivo di sviluppare una rete vocata alla ricerca applicata, anche attraverso il contributo di investitori privati, e che possa integrare l’offerta formativa di base con la progettazione di Master Internazionali nell’ambito dell’Innovatività e della sostenibilità ambientale,  imprenditoriale, culturale/creativa (come nei casi dei master di Innovative and Sustainable Chemical Engineering, Design for Social Innovation and Sustainable Futures, Entrepreneurship and innovation, Innovation and Global Sustainable Development, Sustainable Development and Environmental Management)". Richieste, quelle avanzate da Gianni Liviano, che prendono le mosse dalla consapevolezza che, per fornire risposte alla necessità di incremento dell'offerta formativa, "non crediamo nell'opportunità di replicare a Taranto quanto già presente a pochi chilometri di distanza e perché non ci pare che esistano le condizioni per aprire nuove università pubbliche e che quindi è difficile immaginare che nasca l'Università di Taranto". Secondo Liviano, infatti, alla luce delle note vicende socio-economiche "occorre fornire alla città di Taranto nuove occasioni di sviluppo culturale e tecnologico e un polo universitario può costituire uno strumento molto efficace e di relativa rapida, e non eccessivamente costosa, implementazione".

Di seguito il testo della lettera inviata al direttore generale del Miur.

Gentile dott.ssa Melina,

Dando seguito al nostro incontro interlocutorio tenutosi nei Suoi uffici e al desiderio comune di condividere scenari e prospettive per il rafforzamento dell'offerta formativa universitaria nella città di Taranto, mi permetto di farle sintesi di quanto condiviso con un gruppo di lavoro (non formale) appositamente creato.

Premesso:

- che alla luce delle note vicende socio-economiche che riguardano da anni la città di Taranto e il territorio circostante e dell'esodo notevolissimo di giovani, al termine delle scuole superiori, dalla città di Taranto, finalizzato a frequentare corsi di studi in altri luoghi;

- che questo esodo di giovani comporta un progressivo svuotamento della città (si registra un gap negativo di 60.000 abitanti in trent'anni), un abbassamento del livello culturale, un ridimensionamento delle relazioni familiari e comunitarie, una minore speranza di futuro;

- che in aree come Taranto il fatto che i giovani locali emigrino non è necessariamente un problema se si tratta di emigrazione determinata da una normale competitività territoriale;

- che il reale problema è quello per cui non si verificano, da altri ambiti territoriali, fenomeni di immigrazione e dunque di scambio;

- che un'università virtuosa certamente contribuisce a ridurre l'emigrazione giovanile, ma dovrebbe puntare ad aumentare l'immigrazione (è importante il pareggio di bilancio (o un bilancio in positivo), non la riduzione delle uscite (spese).

- che un'università deve essere in primo luogo un'occasione di crescita (occupazionale e con un suo indotto) per un territorio e di attrazione di risorse (investimenti, attività economiche, risorse umane) dall'esterno, e non un modo per evitare l'emigrazione (anche se questo può essere un aspetto positivo);

- che alla luce delle note vicende socio-economiche occorre fornire alla città di taranto nuove occasioni di sviluppo culturale e tecnologico e un polo universitario può costituire uno strumento molto efficace e di relativa rapida e non eccessivamente costosa implementazione. Pare a tutti evidente la necessità di rafforzare l'offerta formativa universitaria sul territorio tarantino

Considerato però 

- che, per fornire risposte alla necessità di incremento dell'offerta formativa non crediamo nell'opportunità di replicare a Taranto quanto già presente a pochi km di distanza;

- che non ci pare che esistano le condizioni per aprire nuove università pubbliche e che quindi è difficile immaginare che nasca l'Università di Taranto;

CHIEDIAMO 

- La costituzione a Taranto di un centro Interateneo che metta insieme università pubbliche (nazionali ma non solo), che sia dotato di autonomia finanziaria e che possa essere direttamente sostenuto dal governo nazionale, dalla regione e dalla provincia (si veda come riferimento l'esperienza del Centro Interateneo del Veneto sulla formazione avanzata);

- l’erogazione da parte del suddetto polo universitario di proposte formative coerenti con l'identità, la situazione sociale e ambientale e la vocazione economica della città di Taranto e in particolare:

- specifici percorsi di laurea orientati alle discipline della Blue growth, della sostenibilità ambientale (nelle sue componenti marine, atmosferica, suoli e vari ecosistemi) e dello sviluppo tecnico e tecnologico eco- sostenibile  

- la possibilità di costituire una Fondazione direttamente connessa al nuovo centro Interateneo, su cui far gravitare i laboratori tecnico-scientifici del tarantino, con l’obiettivo di sviluppare una rete vocata alla ricerca applicata, anche attraverso il contributo di investitori privati, e che possa integrare l’offerta formativa di base con la progettazione di Master Internazionali nell’ambito dell’Innovatività e della sostenibilità (ambientale,  imprenditoriale, culturale/creativa) (come nei casi dei master di Innovative and Sustainable Chemical Engineering, Design for Social Innovation and Sustainable Futures , Entrepreneurship and innovation, Innovation and Global Sustainable Development, Sustainable Development and Environmental Management)

Ringraziando, l'occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

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