Punto D/H: L'ex Puglisi, 'Di Taranto soltanto ricordi fantastici'

L'ex attaccante rossobù: 'Taranto hai tutto per fare bene fino alla fine'

TARANTO
Alessio Petralla
20.03.2019 14:14

Il Taranto torna al successo dopo il ko di Gravina e lo fa con una buona squadra come l’Altamura con il più classico dei risultati, 2-0. In attesa di capire se sarà restituito il punto (ingiustamente tolto agli ionici) a tracciare un punto sul campionato, a Blunote, è l’ex attaccante rossoblù, protagonista della rimonta sul Campobasso in serie C2, Carmelo Puglisi: “Mi dispiace per il Taranto che sta vivendo un momento non bello della sua storia calcistica. Di quella città e di quella gente conservo soltanto ricordi stupendi. Quando indossai la maglia rossoblù al timone della società c’erano Pieroni e Giove due persone molto vicine a noi calciatori. Questa squadra non può stare in serie D anche perché in cadetteria si vedono società molto più piccole. Sono stato benissimo e sono tornato anche da turista”.

IL TARANTO: “Ha tutto per fare benissimo fino alla fine del campionato. La società ha costruito una buonissima squadra. Spero vivamente nel salto di categoria perché quella curva, quella tifoseria lo meritano. Ci sono tutte le credenziali per raccogliere molti punti in questo rush finale”.

ZONA BASSA: “Guardando la classifica noto della presenza del Nardò nella zona bassissima. Si giocherà la salvezza con tante campane che nel panorama calcistico sono moltissime. Ricordo che la compagine neretina ha sempre navigato nei professionisti. Spero si salvi perché tifo per le squadre pugliesi”.

IL BARI: “Con questa formazione, a metà degli anni ’90, ho vinto un campionato dalla serie B alla serie A. Adesso anche loro stanno giocando in serie D anche se sono praticamente con un piede e mezzo in serie C cosa che dovrebbe accadere anche a Taranto…”.

SCONTRI DIRETTI: “Il Taranto con Nardò, Ercolanese e Pomigliano, in casa dovrebbe avere vita facile. Poi si spera almeno in una caduta di Cerignola e Picerno in modo da giocarsi al meglio il tutto negli scontri diretti. Il campionato è sempre aperto fin quando la matematica non condannerà le varie formazioni. I calciatori è giusto che ci credano anche in questa situazione di classifica. In serie C l’euforia della tifoseria ionica salirebbe alle stelle: sono stanchi di vedere spazzatura”.

AMARCORD: “Con il Catanzaro, all’ultima giornata, fu la festa di tutti: della società, della città e di noi calciatori. Per me ogni gara vissuta con la maglia rossoblù è stata una grande emozione: a 31 anni i tifosi mi facevano sentire calciatore. Allo “Iacovone” era sempre una grande emozione. Il gruppo era splendido e ancora, con la maggior parte di loro, sono rimasto in contatto. Nel calcio è difficile formare una sorta di famiglia come eravamo noi. In quella stagione c’erano tutte le componenti giuste per salire. Non ricordo una partita negativa: in casa eravamo praticamente imbattibili tanto che perdemmo soltanto con la Puteolana di Capuano. Ricordo la notturna con il Sora quando segnai e feci segnare Riganò. Ricordo il ritiro di agosto: quando arrivò la notizia del ripescaggio. Mi dispiacque molto per il compianto Buso che fu esonerato ma con Silva attraversammo un grande momento ricco di vittorie: scalammo tante posizioni. Fu un’annata fantastica”.

GIOVE: “Anche di Giove ho bellissimi ricordi. Era una società che ha sempre creduto negli obiettivi. Poi, purtroppo, l’anno dopo quando andò via Capuano e arrivò Simonelli decisi di andare via. Dove sono stato, quando qualcuno non mi ha voluto ho sempre fatto le valigie senza problemi. Sono catanese ma tifo Taranto con tanto dispiacere per la categoria”.

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