Taranto: I Riti della Settimana Santa come volano di sviluppo

‘ Taranto Città Internazionale della Settimana Santa’, se ne è parlato all’interno della sala Meridionale del Castello Aragonese

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
24.02.2020 17:41

Gigi Montenegro con monsignor Lanzafama
"Taranto Città Internazionale della Settimana Santa”, se ne è parlato per l’intera giornata di sabato all’interno della sala Meridionale del Castello Aragonese. L’iniziativa ha fatto seguito alla presentazione del libero di Gigi Montenegro “Riti e Misteri” una sorta di quarta puntata, un sequel come ama definirlo l’autore, teso alla ricerca di ciò che accomuna le processioni della settimana santa tarantina a quelle spagnole di Siviglia. Nel volume si conferma che è stato un italiano, certo Pesare, che ha introdotto i riti della Settimana Santa in Spagna e verosimilmente quest’uomo potrebbe essere pugliese, addirittura di quella che un tempo si chiamava Terra d’Otranto dove faceva l’operaio ceramista. Il libero lo si trova da Mondadori in via De Cesare e Alla Casa del Confratello in via Anfiteatro. Illustri conoscitori della settimana santa si sono avvicendati nel corso del convegno, due su tutti: Adelardo Mora Guijosa , già priore della confraternita della Orazione nell’Orto di Granada e commissario per la coronazione canonica della Vergine dell’Amarezza e Jesùs Muros Ortega, presidente della Confederazione delle confraternite di Granada, giunti dalla Spagna per parlare di ciò che avviene nella loro terra e come i nostri riti potrebbero, mantenendo la loro religiosità, portare una ricaduta economica. I riti hanno portato a Siviglia un incremento di presenze che oscilla dall’82 al 91% con un considerevole aumento di lavoro per alberghi, ristoranti, bar e quant’altro. Una vera e propria macchina organizzativa che punta tutto sui riti. Migliaia di turisti attirati dalla magnificenza delle statue, degli abiti, dei carri sorrettivi anche da ottanta confratelli. Tutto questo viaggia su due binari distinti, da una parte la fede, la passione degli uomini che danno vita alle processioni e dall’altra il business. Le due cose possono se non addirittura devono convivere per fare dei riti della Settimana Santa uno dei momenti, se non il momento più importante dell’anno. I Riti sono magia, sono coinvolgimento, sono comunità. Anche chi non crede viene rapito da tutto questo, un richiamo forte ad uscire di casa per andare in strada a seguire le processioni. Del resto è questo ciò che accade anche a Taranto, gente di fede e non si ritrova unita fianco a fianco nelle notti della passione. 

Intervento di Jesùs Muros È davvero molto interessante quello che ha affermato nel suo intervento il presidente della Confederazione delle confraternite di Granada nel suo intervento al convegno. In particolare nel passaggio in cui afferma che la dichiarazione di città internazionale , non può intaccare la religiosità dei confratelli, e tantomeno la loro fede. Anzi. Li fa diventare sempre di più mezzi di diffusione della religiosità, perché essi raccontano e divulgano il Vangelo, attraverso le quelle che in Spagna chiamano le “stazioni di penitenza”, ovvero le processioni. Ed il loro fervore religioso, trae vantaggio dalla partecipazione a tale sentimento da parte di chi assiste alle ritualità. Indipendentemente se sono cittadini residenti, o provenienti dalla provincia o da quelle limitrofe, o se parlano una lingua diversa. Chi ne trae vantaggio sono le città in quanto tali, e l’occupazione. Infatti l’arredo ed il decoro urbano di Siviglia, Granada e Malaga, hanno indubbiamente subito numerose migliorie, grazie anche ai finanziamenti che la comunità europea concede. Ma l’aspetto che super tutti gli altri è quello dell’occupazione giovanile. Infatti, ha detto Jesùs Muros, benché in molti casi si tratti di contratti a termine, molti dei giovani trovano lavoro in occasione della settimana santa, già a partire dal periodo di Quaresima, quando iniziano le celebrazioni. Per averne un’idea, basta guardare i dati più recenti in materia di ricettività alberghiera, prenotazioni nei luoghi di ristoro, ed incremento del volume d’affari negli esercizi dei diversi generi merceologici. La media della crescita in questo periodo nelle tre città prese in esame perché sono quelle che hanno ottenuto il riconoscimento di città internazionale, va dall’82% di Malaga, che è il punto più basso, in quanto questa città è da sempre votata al turismo per via dell’affaccio a mare, al 90-92% di Siviglia e Granada. Inoltre va sottolineato come proprio in questo periodo  hanno una notevole promozione l’Alhambra, sito di straordinaria bellezza e simbolo della città, ma anche la stazione sciistica che si trova a pochi chilometri dal centro nella Sierra Nevada. Ed ancora un forte impulso ed incremento commerciale lo hanno avuto anche le produzioni artigianali locali, che da qualche anno ha visto crescere l’occupazione nei diversi insediamenti di piccole industri, che insistono in particolare nel territorio sivigliano.

Intervento Adelardo Mora Di diverso tenore l’intervento di Adelardo Mora Guijosa, già priore della confraternita della Orazione nell’Orto di Granada, e commissario per la coronazione canonica della Vergine dell’Amarezza. Egli ha voluto invece sottolineare maggiormente l’aspetto confraternale, ed il rapporto stretto, benché così diverso nell’espressività dei confratelli. Dopo aver parlato infatti della sua città e del rapporto molto stretto che c’è per senso di appartenenza ad una confraternita ed al quartiere in cui essa insiste, il dottor Mora, ha voluto elogiare i riti della settimana santa di Taranto. Ha sottolineato che spera di viverli presto avendoli solo potuti conoscere attraverso il documentario di Gigi Montenegro  trasmesso da TG7 la televisione di Granada. Ne ha apprezzato la unicità e l’intensità religiosa. Il particolare modo di incedere, mentre sempre molto affascinato dalla forgia dei buchi del cappuccio che hanno attirato l’attenzione di quanti lo hanno visto. I riti ed i confratelli di Taranto, ha affermato il dottor Mora, non possono che avere vantaggi dal riconoscimento di città internazionale. Infatti l’apprezzamento di chi vive per la prima volta tali riti non può che esaltarne il fervore religioso e la fede. Nessuno mai potrà danneggiare gli usi di un territorio, poiché i costumi di un popolo non possono essere intaccati dalla presenza dei turisti. Anzi. Dovrebbe spingere in particolare i giovani a conoscere meglio la storia di una confraternita ed avvicinarli di più alla religiosità e pietà popolare, ed a tutti i suoi significati. Notevole è stato l’incremento di domande di iscrizione alle confraternite ed alcune di loro, dopo lunghi anni di abbandono, sono tornare ad essere protagoniste, grazie ai molti giovani che oggi le compongono e le curano, quasi in una competizione di fede. Gigi Montenegro commenta così al termine dei lavori dell’interessante convegno “Spero prima di tutto che il convegno abbia risposto alle attese. Sono certo che ora qualcuno crederà a quel che dico da anni: la dichiarazione di città internazionale non reca danno a quanti della settimana santa siano protagonisti. Anzi. Seguendo le esperienze degli altri, la religiosità dei confratelli viene esaltata non nella spettacolarità dell’evento, ma in quanto essi diventano divulgatori della fede e del vangelo. Ed inoltre è possibile ritrovare nelle confraternite e tra i giovani, specie se si fa divulgazione nelle scuole, una nuova linfa, che farà tornare a vivere alcune di queste associazioni che sono diventate nel tempo delle scatole vuote, esaltando il senso di appartenenza ad una chiesa e ad un quartiere della città. Così le confraternite torneranno ad essere strumento nella vita sociale della città, che è poi la ragione primaria per la quale nacquero. Non l’organizzazione che si occupa di qualche processione, ma il posto in cui trovare risposte e sostegno agli affanni quotidiani. Se attorno a tutto ciò può crescere l’occupazione e la vita economica della città, se questa occasione diventa anche utile a promuovere il territorio e le sue particolarità insieme alle produzioni agroalimentari ed artigianali, credo che la cosa non possa e non debba far dispiacere ad alcuno. In fine, ma non certo per ultimo la corretta lettura della storia: a noi gli spagnoli non hanno insegnato nulla. Da sempre è dalle nostre parti che è stata esportata la cultura e non il contrario”. Il consigliere Gianni Liviano, nonché primo firmatario del progetto di legge già approvato in consiglio regionale,  diventato legge solo qualche giorno fa, con Taranto capofila, la Puglia regione di interesse internazionale per la Settimana Santa  ha messo in evidenza come i Riti della Settimana Santa, e ce ne sono di belli e coinvolgenti in Puglia, ma soprattutto quelli della città bimare hanno un  fascino particolare, una magia ed una bellezza assoluta che deve diventare forte richiamo per i turisti provenienti da ogni dove. “Un misto di religiosità ed appartenenza, nella settimana santa. Anche noi di Confcommercio” ha detto Leonardo Giangrande, presidente provinciale Confcommercio Taranto  “cerchiamo di dare il nostro contributo, accogliendo al meglio i turisti che giungono nella nostra città proprio in quei giorni, Taranto deve girare pagina e cogliere tutte le opportunità,  i riti della settimana santa sono una opportunità”. Antonio Fornaro ha relazionato su “La Settimana Santa tarantina e la via francigena, valenza cristiana di un pellegrinaggio”  sottolineando che la ritualità sacra della Settimana Santa si articola in tre momenti. La seconda parte della sua relazione è stata incentrata sulla importanza della via francigena ieri e oggi nella ritualità della Settimana Santa e ha concluso mettendo in evidenza il significato del pellegrinaggio fin dai tempi remoti quando intorno all’800 una monaca laica fece il primo pellegrinaggio.

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