Cultura: ‘Taranto Legge’, sarà Pino Roveredo ad aprire gli incontri con l'autore 2020

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
14.01.2020 18:03


Sarà Pino Roveredo con il suo ultimo romanzo “Ci vorrebbe un sassofono” ad aprire gli incontri con l'autore 2020 di “Taranto legge", rassegna che giunge alla V edizione. Con lui, il 16 gennaio, dialogherà la professoressa Vittoria Bosco nella sala convegni del Padiglione S.S. Crocifisso, dalle ore 17.00. L'incontro rientra nel calendario 2020 di appuntamenti organizzati dalla  comunità di lettori, che vede insieme sei scuole superiori tarantine: Archita, Aristosseno, Calò, Ferraris, Principessa Maria Pia e Pitagora. La rete è sostenuta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Taranto e da numerose realtà culturali, prime fra tutte le Librerie Mondadori e Dickens e i Presidi del Libro di Taranto e Leporano. Il tema dell'edizione 2020 della rassegna, "Oltre la frontiera'”, allude al superamento dei confini, fisici e non, una proiezione di sé verso l'oltre, e sarà oggetto delle riflessioni che si faranno ripercorrendo  scritture, musiche, esperienze, proposte degli ospiti della rassegna attraverso la curiosità di giovani lettori per i quali la lettura diventerà stupita occasione di conoscenza di sé e dell'altro. Nell'ultimo lavoro  Pino Roveredo fa propria la voce di Claudia, la protagonista, che ha vissuto la sua relazione con il marito come una “CARCERAZIONE” senza “una minima pietà”, senza una scommessa di felicità nel cuore, senza la possibilità di intravedere uno spiraglio di luce, ma l'insopprimibile bisogno di un OLTRE sarà in grado di regalarle “il miracolo meraviglioso di una melodia, melodia che ti circonda, ti entra nelle vene, s'infila dentro il corpo, regalandoti il movimento felice di una resurrezione". Partecipano al dibattito con l'autore le associazioni “Noi e voi. Volontariato penitenziario” e “Centro Donna”, molto vicine ai temi trattati nel romanzo e alle sensibilità di Pino Roveredo. L'autore nella giornata del 17, poi, sarà ospite della Casa di Accoglienza “Madre Teresa” a Paolo VI nelle adiacenze del Seminario arcivescovile, dove incontrerà Don Francesco Mitidieri, gli operatori di “Noi e voi” e Detenuti in regime di “Articolo 21” nell'ambito del progetto di reinserimento sociale ”Fieri potest”.

PINO ROVEREDO Pino Roveredo (1954), triestino, scrittore, drammaturgo, giornalista, animatore sociale, proviene da una famiglia di calzolai sordomuti e da esperienze personali di devianza (fugge a più riprese dalle strutture formative che l’hanno ospitato e seguito da giovanissimo; conosce l’alcolismo, l’ospedale psichiatrico e la detenzione). Scopre la scrittura (insieme con la lettura) negli anni del carcere e dimostra un genio indiscusso: il suo realismo (le sue opere trattano soprattutto ambienti di degrado, di deprivazione, di disagio mentale e spirituale, in una parola di dolore) non è per Roveredo solo terapeutica occasione di riscatto (come lui ha troppo modestamente affermato), ma è lettura significativa delle condizioni di devianza per scoprire in esse le ragioni più profonde e  riposte della dignità umana. La pagina di Roveredo è suggestiva e delicatissima: metaforico, la sua prosa è poeticissima, la sua sensibilità nel cogliere le ragioni dei sentimenti avvince. Scoperta letteraria del Campiello, che vince nel 2005 per i suoi racconti Mandami a dire ( lui scrittore esordiente ex aequo addirittura con il colto Scurati: Campiello meritatissimo e non assegnato per buonismo ndr ), la sua Letteratura, dal chiaro fondo autobiografico, si eleva a considerazioni universali sulla condizione umana, lontane dalla retorica del maledettismo e di tanto iperrealismo, come è stato giustamente affermato dalla critica (Magris): racconta dell’alto valore della Vita dell’uomo (e della donna. Di tante donne eroiche, personaggi indimenticabili…) in qualsiasi condizione, con una profonda fede nell’umanità che non tace le difficoltà del vivere, visto come un percorso difficile ma doveroso. Si consiglia una visita del sito ufficiale dello scrittore  e la lettura di Mandami a dire (racconti 2005. Premio Campiello, Premio Predazzo, Premio Anmil, Premio “Il campione”) e dei romanzi Capriole in salita (2006), Caracreatura (Premio Torre di Castruccio 2008), Attenti alle Rose (2009. Premi “La Lizza d’oro” di Massa Carrara e “Giuseppa Giusti” di Monsummano), La melodia del corvo, Ballando con Cecilia, Mio padre votava Berlinguer,  Tira la bomba, editi da Bompiani. Una Letteratura del genere, molto gradita ai giovani (che leggono Roveredo con notevole passione, la stessa degli adulti), ottima per giunta, può essere un’importante occasione di confronto sui temi delle dipendenze, dell’emarginazione, delle priorità nello Stato sociale, della solitudine e soprattutto opportunità di educazione alla sincera Solidarietà, anche nella nostra Città.

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