Taranto: Il diesse De Santis, ‘A Taranto c’è troppa negatività’

Cosa pretende il diesse, che a -9 dalla vetta la gente faccia i salti di gioia?

TARANTO
Dante Sebastio
10.01.2020 15:40


"Ho avvertito in città un’aria pesante, una certa negatività non solo a livello calcistico". Così il diesse Vincenzo De Santis nel corso di un'intervista rilasciata ai colleghi di TuttoSportTaranto.com. "Si vive un malessere sociale e questo nervosismo si trasporta anche allo stadio - prosegue -. Dall’altra parte ci siamo noi che siamo persone con un’anima: personalmente accetto ogni tipo di critica, ma non le cattiverie. Se uno vuol bene al Taranto deve volerlo sempre. Con questo clima non è facile lavorare”. Vincenzo De Santis è approdato in riva allo Jonio dopo tre sconfitte consecutive che hanno fatto precipitare il Taranto al sesto posto in classifica, a 9 punti, forse 10, dalla vetta. Cosa pretendeva il direttore sportivo, che i tifosi facessero i salti di gioia? Che lo accogliessero con un sorriso a trentasei denti una volta incontrato in posta o per la strada? Come si può pretendere che una tifoseria continui a illudersi dopo infinite stagioni vissute a rincorrere in Serie D e conclusesi sempre con un nulla di fatto. Taranto è una città che vive una serie innumerevole di problematiche, condannata a convivere con una fabbrica che produce inquinamento, ma che fornisce lavoro e sostentamento a tutta la provincia, e non solo. Attenzione, nessuno vuole disconoscere l'impegno della società, che le ha provate tutte per primeggiare in classifica, ma non si può nemmeno accusare la gente di essere un tantino pessimista se dopo 18 giornate Panarelli e i suoi ragazzi si trovano a rincorrere per l'ennesima volta una promozione in C. Che di stagione in stagione diventa una chimera. I tifosi del Taranto non sono negativi a priori,  e nemmeno cattivi, ma infinitamente stanchi di vivacchiare in Serie D. Se De Santis fosse arrivato la scorsa estate, avrebbe respirato un clima diverso, sicuramente più positivo. Se il diesse vuol fare bene a Taranto, come gli auguriamo perché le sue vittorie sono le vittorie di tutti, cominci a calarsi nei panni della gente che vive la città quotidianamente.

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