Taranto: Massimo si presenta, 'Sono qui per vincere'

Il centrocampista a Blunote: 'In riva allo Ionio si respira entusiasmo: affascinato da Giove e Montella'

TARANTO
Alessio Petralla
20.06.2018 12:39

E' uno dei colpi di mercato del Taranto arrivato dalla Cavese, il centrocampista Emiliano Massimo che, a Blunote, si presenta così: "So cosa rappresenta la piazza di Taranto: sono consapevole di dove sto andando. Sono rimasto affascinato dalle parole del direttore e del presidente: in riva allo Ionio si respira aria vincente e io voglio vincere dopo aver sfiorato l'impresa a Cava de' Tirreni. La società sta gettando le basi e ha le idee chiare avendo iniziato subito con l'allestimento della rosa. Ho accettato anche per questo".

IL CAMPIONATO: "Il gruppo H è il più forte della categoria per ambienti e qualità: ci sono maggiori pressioni. Molte società investono tanto aumentando il tasso tecnico visti i calciatori che acquistano. Pensiamo a noi e se facciamo il Taranto non ce ne sarà per nessuno".

IL GRUPPO: “Parto dai riconfermati che nella passata stagione hanno fatto benissimo: con la Cavese seguivo il loro cammino. Si riparte da una base forte e importante. Conosco Marsili con il quale vi ho giocato contro e insieme. Nel passato campionato, gli ionici, sono partiti con tanta sfortuna dimostrando, poi, che erano tra le più forti del raggruppamento. Il resto della rosa, fino ad ora, è sostanzialmente composto dal pacchetto della Cavese: nella stagione da poco terminata abbiamo cercato di fare bene. Siamo calciatori importanti: vogliamo ripeterci a Taranto".

MASSIMO: "Nasco mediano ma ora, da qualche anno, gioco in posizione più avanzata, da mezz'ala, in modo da sfruttare meglio le mie caratteristiche tra cui gli inserimenti. Ho corsa e qualità. Posso fare entrambi i ruoli".

LA TIFOSERIA: "Parlando con alcuni compagni, tra cui D'alterio, mi hanno confermato che è una piazza che merita minimo la serie B. Dovremo fare di tutto per mantenere l'entusiasmo che si sta creando cercando di costruire un blocco unico tra società, tifosi e calciatori. Senza questa coesione è dura andare avanti. I tifosi saranno il nostro dodicesimo uomo in campo: senza di loro non siamo niente. Restiamo uniti per sognare".

FOTO SCOLPINI

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