Eventi: Neanche le avversità meteorologiche fermano il Taranto rock festival...

Cultura, musica e spettacolo
Alessio Petralla
13.08.2017 13:58

Nonostante le avverse condizioni meteo il Taranto Rock Festival, tenutosi lo scorso week end presso il Parco Archeologico di Saturo, ha mantenuto le aspettative riunendo giovani e meno giovani in una due giorni organizzata con grande passione e attenzione dallo staff. Complessivamente soddisfatta, Maria Pastorelli che, a Blunote, traccia un bilancio dell’evento: “Giudico l’affluenza abbastanza positiva viste le calamità naturali che non ci hanno aiutato. Purtroppo, per via del forte vento, è mancata una fascia di pubblico. La risposta è stata positiva anche se non si può quantificare statisticamente visto che c’era gente che arrivava e altra che andava via. Sicuramente, mi aspettavo qualcosa in più, ma va benissimo”.

PROSSIMA EDIZIONE: “Certo ci saremo anche l’anno prossimo: non ci arrendiamo. Questo evento deve avere un’identità e uno stile da portare in auge. La cosa che più m’interessa è l’umanità, il connubio pubblico-artista. Addirittura un ragazzo mi ha chiesto, momentaneamente, il pass per incontrare un artista. Questi tipi di eventi devono creare dialogo, far nascere amicizie e perché no amori: oggi si parla soltanto su Facebook ed è una cosa negativa…”.

 

Hanno aperto la seconda giornata del Taranto rock festival i Chroma Drama (Voce di Sara Palmieri, Valerio De Santis alla chitarra, Roberto Consiglio al basso, Alessandro Ricciardiello alla batteria), gruppo foggiano che ha conquistato il pubblico tarantino e che, a Blunote, si presenta così: “Il nostro progetto nasce nel 2011 – spiega De Santis – ed è stato ideato da me e dalla cantante con l’intento di portare dal vivo alcune performance visive. Ci ispiriamo alle avanguardie del ‘900. Il nuovo cd? Stiamo lavorando sui brani: in parte è pronto. Abbiamo stretto una collaborazione con la Netil Hour di Londra: ora capiremo dove proseguire”. Sulle origini del gruppo ci parla la cantante Sara Palmieri: “Ho apprezzato subito il modo di suonare di Valerio: di li è nata una collaborazione e abbiamo fondato i Chroma Drama. Per quanto mi riguarda mi ispiro a Liza Minelli”. Si chiude con il bassista Roberto Consiglio che delinea i progetti futuri: “Abbiamo terminato il tour estivo: a settembre c’è qualche altra serata in programma. Intanto ci concentriamo sulla composizione del disco”.

Grande ospite che ha reso ancora più bello questo Taranto rock festival: lui è Luca Madonia, ex Denovo, e cantante italiano che ha collaborato con grandi artisti come Carmen Consoli, Mario Venuti e Franco Battiato: “Quella dei Denovo è stata una bellissima esperienza – attacca a Blunote – che mi ha permesso di entrare a far parte del mondo della musica. Perché poi è finita? Succede in tutte le migliori famiglie: io e Mario Venuti eravamo gli autori del gruppo: ad un certo punto mi venne il desiderio di andare oltre e sperimentare cose nuove”. Tante le collaborazioni con artisti di spessore: quanto sono state utili per la sua carriera? “Beh con Mario Venuti ho condiviso tutto, Battiato lo reputo il più grande di tutti e poi ho avuto la fortuna di lavorare con la brava Carmen Consoli. Tutte esperienze fondamentali”. Il sogno di molti giovani è sfondare come musicisti o cantanti: il suo consiglio…: “E’ sempre imbarazzante dare consigli: mi sento di dire di insistere e non arrendersi mai…”.

A Taranto hanno riscontrato un grande successo già nel concerto del primo maggio, i Management del Dolore post operatorio. A spiegare, a Blunote, questo reciproco amore è il cantante Luca Romagnoli: “Ci fa piacere che la gente del posto ci vuole bene. Queste cose sono le migliori emozioni che la musica può trasmettere. Quando le persone ti stimano si crea un rapporto famigliare. Con Taranto si è creato proprio ciò”. Il motivo dell’essere apprezzati…: “Un po' perché in riva allo Ionio abbiamo suonato spesso, un po’ per alcuni messaggi politici. Taranto lotta molta contro situazioni particolari e certe cose le sente. Quando cantai al primo maggio lo feci con il cuore in mano”. Come nasce la vostra musica?: “Tutte le persone ragionano in modo diverso cercando di creare qualcosa di particolare. Amiamo la libertà e ci piace scrivere i vari testi senza coerenza: quest’ultimo è un concetto che non mi piace”. I programmi…: “Il tour estivo sta per finire. In inverno, poi, ci esibiremo nei migliori club underground italiani. Siamo stanchi, ma amiamo fare questa vita”. (L’ultimo cd è uscito a marzo e si chiama “Un incubo stupendo”).

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