Taranto: Vittorio Galigani, ‘Genchi non può fare il capitano’

‘Troppo nervoso. Irruente. Falloso. Irascibile. Interpreta male il ruolo. Non ne possiede le qualità’

TARANTO
09.09.2019 13:59

Foto Walter Nobile

Domenica scorsa, in un tranquillo pomeriggio televisivo, di “full-immersion” pallonara, ho anche seguito Casarano-Taranto. Collegandomi, dopo anni, su Studio100. Era la partita clou del Girone H di Serie D. Mi avevano tanto parlato della compagine rossoblu. Ero curioso. Una corazzata si, o una corazzata no? Al proposito ho scritto più sotto il mio pensiero al riguardo. Dopo anni ho (ri)ascoltato una telecronaca di Gianni Sebastio. Uno spasso (nel senso più buono della parola). Al gol di Genchi ho temuto per le sue coronarie. Ma veramente! La voce gli si è strozzata in gola. La sua esultanza (genuina) è esplosa incontenibile. Avesse potuto, sarebbe corso in mezzo al campo. Ad abbracciare “Peppiniello” suo. Come lui stesso lo ha chiamato. Simbolicamente, però, è come se lo avesse fatto. Del resto per uno che da sempre “vive” di pane e per quella maglia non potrebbe essere altrimenti. Gianni non la legge, la partita. La soffre. La interpreta. La vive “recitandola” da protagonista. Il suo è un monologo di parte. Non chiedetegli mai di essere obbiettivo. Non ne sarebbe capace. Gli avversari sono sempre fallosi. L’arbitro è sempre un “nemico” del Taranto. Genchi, a suo dire, non meritava l’espulsione. “Peppiniello” (un intoccabile per lui), merita invece, per quello che ha fatto a Casarano, una severa strigliata. Esiste un verità incontrovertibile, per quello che ho visto. Genchi non può fare il capitano. Troppo nervoso. Irruente. Falloso. Irascibile. Interpreta male il ruolo. Non ne possiede le qualità. Non ha dialogo con il direttore di gara. “Il” capitano (quello con la c maiuscola) non abbandona mai i compagni di squadra, in difficoltà, facendosi espellere. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo...

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