Musica: Servillo, l' "histoire" e l'anima racchiuse in un violino

CRONACA
Redazione
15.02.2017 21:39

Di Fabrizio Cafaro

Un palco arricchito dal talento, dal fascino del racconto e dalle note suonate da professionisti di alto livello. Il Tatà, nel quartiere Tamburi di Taranto, ha accolto uno spettacolo frutto della miscela perfetta tra storia, arte, recitazione e melodie. 

Protagonista Peppe Servillo, voce degli “Avion Travel”, e il “Pathos Ensemble”, un terzetto di assi della musica composto da Silvia Mazzon al violino, Mirco Ghirardini al clarinetto e Marcello Mazzoni al pianoforte. 

​In scena non solo “L’histoire du soldat”, ma anche un viaggio introspettivo tra le debolezze dell’uomo, come la voglia di trovare la ricchezza e la disponibilità estrema nel“vendere l’anima al diavolo” pur di vivere nel benessere. Tratto da una fiaba russa di Afanas’ev, musicata da Stravinskij durante la seconda guerra mondiale, è il racconto di un soldato ingannato dal diavolo, al quale ha venduto il suo violino (e in concreto anche l’anima) in cambio della ricchezza. Accortosi dell’imbroglio, il soldato recupererà lo strumento, con il quale riesce a guarire e sposare una principessa. Ma quando deciderà di tornare al suo villaggio, il diavolo lo porterà via con una marcia trionfale.

Dalla Russia a Napoli il passo è breve. Le vicende del soldato infatti sono narrate magistralmente da Servillo, in un turbinio di gestualità, mimica, intonazione, cambi di umore e di scenario raccontati solo dalla sua voce e dal suo corpo. Senza scenografie, senza effetti speciali, senza illusioni ottiche, solo la pienezza vocale dell’artista campano intramezzata e alternata dalle note di Mazzon, Ghirardini e Mazzoni. 

​Il gusto, si diceva, è tipicamente partenopeo non solo per le origini di Servillo, ma perché il prologo è dedicato allo sbarco degli alleati a Paestum tratto da “Napoli 44”, il racconto autobiografico di Norman Lewis sulla città trasformata dalla guerra mondiale in un immenso e miserabile mercato nero. Gli “Otto pezzi per clarinetto, viola e pianoforte”del compositore tedesco Max Bruch fanno proprio da collante con “l’histoire”.

​Gli artisti accompagnano il pubblico per mano, ricreando le immagini dell’epoca, e soprattutto i sentimenti e gli stati d’animo, solo con voce e musica. Una storia che fa riflettere, che mette a nudo tutte le debolezze dell’uomo in cerca di un’apparenza di forza e tenacia che in realtà non possiede e che forse non avrà mai. Qualche parentesi spiritosa e che ha strappato sorrisi agrodolci durante il dialogo tra il soldato ed il diavolo, con l’espandersi della sensazione, che si rivela poi reale, della vittoria del maligno sull’uomo.

​Conosciuto al grande pubblico come front man degli Avion Travel (con cui ha vinto Sanremo nel 2000), Peppe Servillo dimostra di essere in possesso di grandi doti da attore.Ed è proprio la recitazione il primo esperimento della sua carriera artistica, insieme al fratello Toni (Gep Gambardella del premio Oscar “La grande bellezza”), per poi passare alla musica e alla scrittura di sceneggiature. Un artista davvero completo che dimostra il suo indiscutibile talento attraverso ogni piccolo gesto de “l’Histoire”.

L’appuntamento rientra nella 73seima Stagione concertistica degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” di Taranto, che ancora una volta si conferma una realtà culturale capace di far sbarcare in riva allo Jonio grandi stelle nazionali ed internazionali. 

 

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