Taranto: De Picciotto, ‘Se cambiano le premesse, si può valutare’

TARANTO
Dante Sebastio
12.06.2020 12:23


"Quando ho deciso di investire nella città di Taranto - spiega Renè De Picciotto a Blunote -, mi è stata prospettata la possibilità di entrare nel mondo del calcio. Voglio precisare, per una questione di correttezza, che non ho mai incontrato personalmente il presidente Giove, che conosco solo di vista, né ho mai incaricato emissari per trattare una eventuale acquisizione del club. Mi sono informato e quando ho capito che non c'erano le premesse per andare avanti, mi sono fermato. Cosa intendo per premesse? Conosco la tradizione calcistica di questa città, so che c'è molta fame di calcio e ho potuto constatare che ha uno stadio che può contenere fino a 25 mila persone. In questo momento, però, la squadra si trova in Serie D. So che il club ha anche un pregresso che deriva dalle gestioni passate, pertanto la richiesta deve essere commisurata alla categoria, altrimenti è sproporzionata. A mio avviso, prima di investire bisogna valutare bene tutto, perché gli investimenti di pancia non ti portano da nessuna parte. Per quanto mi riguarda, una porta resta sempre aperta, ma, ripeto, devono cambiare le premesse, altrimenti la vedo difficile. Guardi, oggi Taranto è diventata una città appetibile grazie anche alla diminuzione della produzione di acciaio e non nascondo che ho più di qualche idea per incentivare il turismo. Il Cus Jonico Basket? Sto valutando se intervenire come sponsor o socio, vedremo a breve: di sicuro, ho preso un impegno di tre anni per consolidare la Serie B e puntare a qualcosa di più importante".

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