Musica: Tra tour e nuovo cd scopriamo Gaia Costantini, in arte Melga...

CRONACA
Alessio Petralla
21.05.2017 13:32

Bella musica cantautorale fresca e allegra che risuona nei vicoli della città vecchia di Taranto, nella serata di sabato 20 maggio, presso il Caffè Letterario di Taranto in cui si è esibita, con una delle artiste tarantine (precisamente di Massafra) che ultimamente ha riscontrato un buonissimo successo, vale a dire la diciannovenne Gaia Costantini, in arte Melga, che ha deliziato e coinvolto il pubblico coinvolgendolo e creando una grande empatia oltre che con alcune cover, spaziando da Mannarino, Lo stato sociale, i Diaframma con la storica “Siberia” e un frammento di “Enjoy the Silence” dei Depeche Mode e con alcuni inediti del suo primo album “Rattoparte” e altri del suo ultimo lavoro “Buco”, che presenta, a Blunote, partendo dal significato del suo nome: “Melga nasce dall’unione di “mel” che è una radice del verbo greco melo che significa avere a cuore e stare a cuore al passivo e “ga” che sono le iniziali del mio nome, Gaia, che significa felicità in latino e terra in greco. Ho voluto unire queste due voci per tracciare concetto molto semplice: la musica dev’essere una casa in cui stare bene, in questo caso anche le mie canzoni spero siano luogo, appunto, in cui star bene”.

-Come inizia la tua avventura di cantante e a chi t’ispiri?

“Mi sento una cantautrice, perché il fatto di scrivere canzoni mi addentra nella musica che faccio. Il mio produttore, Donato Maiuri, mi ha indirizzato su sonorità elettroniche e per questo gli devo tanto. A chi mi ispiro? Beh, a Erika Mou, a Levante, a Lucio Dalla, a De Gregori e a De Andrè, così come anche alla musica classica del ‘900, tra cui soprattutto Bach”.

-Parlaci del tuo ultimo album…

“Si chiama “Buco” e lo ritengo un album molto introspettivo che parla di legami. Vuole delineare delle sfumature: siamo fatti di sfumature non siamo ne neri, ne bianchi ma grigi che tendono al nero, che tendono al bianco. Quest’avventura è nata quando ho capito che avevo qualcosa da gridare e avevo bisogno di un mezzo per farlo: l’ho trovato nella musica”.

-Sei giovanissima: come riesci a compensare tutti i tuoi impegni tra vita privata, studio e musica?

“Studio al conservatorio e sono al triennio, precisamente al primo livello di pianoforte. Non è semplice distinguere la musica classica da quella cantautorale: però, ho bisogno di entrambe le cose per colmare alcuni vuoti. Vorrei cantare ogni giorno e quindi non ho problemi a gestire la mia vita…”.

-Prossime serate…

“La mia etichetta Ahurea, che è quella che mi ha lanciato e a cui devo tanto, sta organizzando un nuovo Contest 2017 in cui ci sarò. Poi, in programma ci sono delle serate in Basilicata, Calabria e altre parti d’Italia. Per quanto riguarda Taranto e provincia, sicuramente, saremo a Massafra, Palagianello e in alcune location della Litoranea. Per saperne di più restate connessi sulla mia pagina di Facebook, Melga”.

-Come è strutturato il tuo ultimo lavoro e come si può acquistare?

“L’album “Buco” è composto da otto brani inediti tra cui i due singoli “Cose che” e “Incazzato vero” già lanciati su Youtube. Questo può essere acquistato scrivendo alla pagina Facebook Melga o a quella di Ahurea dischi o casa Ahurea. E’ possibile ordinarlo anche durante i live”.

 

Foto Enrico Losito

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