Ecc: Maglie-Manduria, aggressione sugli spalti ai giornalisti e alla troupe messapica

Durante l’incontro del girone B di Eccellenza pugliese Toma MaglieManduria la troupe de La Voce Di Manduria è stata costretta ad interrompere la diretta della partita per le intemperanze dei tifosi locali.

Ecco la testimonianza di Maurizio Pasculli giornalista, iscritto albo pubblicisti, de “La Voce di Manduria”:

“Il de profundis dello sport, della libera informazione. Questa la triste rappresentazione andata in scena domenica a Castrignano dei Greci. Un pomeriggio di ordinaria follia. Una indecorosa e vile aggressione alla nostra troupe presente allo stadio “La Torre”, esclusivamente, per fornire un servizio agli appassionati di sport di Manduria ma anche di Maglie, e non solo. La nostra colpa? Quella di aver raccontato, con imparzialità, quanto i nostri occhi, e le nostre orecchie, hanno visto e sentito. Momenti di tensione che rischiavano di sfociare in qualcosa di ben più grave. E’ bastato un messaggio postato sui social da qualcuno che, artatamente, ha voluto distorcere la realtà dei fatti gettando benzina sul fuoco di un’ostilità  latente nei nostri confronti, avvertita sin da subito.

Le immagini, ma soprattutto l’audio, della nostra cronaca lo  testimoniano in modo inconfutabile.  Una sequela ininterrotta di insulti, offese e minacce che, spesso, coprivano il nostro commento. Con non poche difficoltà abbiamo, comunque, proseguito il nostro lavoro. Finché ci è stato consentito. Come dicevamo l’elemento scatenante, come se potessero esserci giustificazioni a simili inconsulti gesti, un post  nel quale l’autore sosteneva che avremmo definito, razzisti, in maniera indiscriminata, tutti i presenti. Nulla di più falso.”

La realtà è ben altra. In occasione del vantaggio degli ospiti, abbiamo notato il calciatore del Manduria Willy Kouamé, visibilmente  contrariato, rivolgersi nei confronti di alcuni tifosi di casa, circostanza immortalata dalle nostre telecamere. E’ stato in  quel mentre che abbiamo udito, distintamente, un’invettiva, indecorosa, rivolta al tesserato messapico che faceva esplicito riferimento alla sua pigmentazione epidermica. Ci è sembrato doveroso stigmatizzare il singolo insulto. Mai avremmo fatto di tutta l’erba un fascio. Nessuno ha mai parlato di cori razzisti ma solo di odiose, singole offese che, a rigor di logica, vanno condannate per quanto sparute ed isolate. E noi come tali le abbiamo rappresentate. Peraltro il centrocampista biancoverde, da noi ascoltato, ha confermato che quel suo stato di evidente  alterazione era stato cagionato da quegli insulti.

“In realtà -ammette il bravo Kouame’- dovrei essere, purtroppo, assuefatto a simili situazioni. Ma è umano perdere la pazienza quando la misura è colma”.

Improvvisamente ci siamo visti circondati da un consistente numero di esagitati che hanno profferito ogni sorta di minaccia ed insulti al nostro indirizzo. Presto si è passati dalle parole ai fatti. Sono state prese di mira le nostre attrezzature. Uno di loro ha letteralmente fatto saltare in aria la valigia della regia scollegando il cavo della rete internet interrompendo così la diretta. Fortunatamente l’incontro è stato ripreso sino alla fine dalle telecamere ma senza commento del sottoscritto impossibilitato come si evince dai frame audio.

I riflessi video ed audio che alleghiamo al presente illustrano, esaustivamente, la critica situazione in cui siamo venuti a trovarci, nostro malgrado. Abbiamo temuto per la nostra incolumità fisica. Si  è evitato il peggio per il tempestivo e meritevole intervento dei carabinieri che  pubblicamente ringraziamo, prontamente accorsi. Nonostante la loro presenza, per noi rassicurante, c’è stato qualcuno che si è accanito sulla nostra strumentazione ed è stato per tale ragione identificato. Avremmo voluto non dare un seguito a tali incresciosi eventi ma ci vediamo costretti a farlo, poiché abbiamo registrato inesattezze e falsità, ai limiti del diffamatorio, nel riportare l’increscioso accaduto da parte di alcune testate, una in particolare. Niente può giustificare una simile violenza. Facciamo presente che, già prima della gara, siamo stati esplicitamente invitati, per evitare possibili guai, ad abbandonare la nostra postazione, disagiata ma che perlomeno ci consentiva delle riprese dignitose, per relegarci in una posizione molto decentrata che avrebbe reso impossibile il nostro lavoro. Inoltre, oltre agli attimi di puro terrore vissuti dalla nostra troupe, abbiamo dovuto subire commenti offensivi e canzonatori che hanno imputato l’interruzione  della diretta ad una nostra decisione o ad un problema tecnico, anziché alle azioni violente e coercitive poste in  essere da un consistente gruppo di facinorosi. Pertanto valutiamo la possibilità di sporgere formale denuncia nei confronti degli autori dell’aggressione, alcuni dei quali come dicevamo sono stati identificati, affinché vengano accertati i fatti e assunti i provvedimenti del caso. Ci preme, infine, ringraziare tutti coloro che chi hanno manifestato solidarietà. Vedi sotto il momento dell’aggressione.

Il messaggio di solidarietà della società Ug Manduria sport

Il presidente Vinci e tutta l’UG Manduria Sport esprimono la propria solidarietà e vicinanza ai giornalisti Maurizio Pasculli e Nazareno Dinoi per il brutto episodio avvenuto ai loro danni da parte di alcuni tifosi locali, ieri pomeriggio durante la partita di campionato Maglie – Manduria.

“Le libertà di opinione e di pensiero vanno sempre rispettate, condannando ogni forma di violenza verbale, materiale o fisica che sia”.

Il Presidente del Toma Maglie, Maurizio Papuli smorza invece le polemiche:

“Sul web sono venuto a conoscenza di una presunta aggressione ad una troupe televisiva locale da parte di alcuni nostri supporters. Tendo a smentire categoricamente queste voci: tra tifosi e cronisti ci sono solo stati alcuni diverbi (nati dall’aver etichettato come ‘cori razzisti’ dei semplici sfottò rivolti ad un giocatore tarantino), durati pochi istanti e prontamente sedati dalle forze dell’ordine. Non c’è stata nessuna aggressione fisica. Questo dev’essere ben chiaro.”

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