Acciaierie d’Italia: Europa verde Taranto, ‘Ex Ilva è una zavorra’

Politica
12.11.2022 19:09

Apprendiamo della notizia di 145 imprese che da lunedì non verranno più ammesse all’interno di Acciaierie d’Italia. Ci sembra di assistere ancora una volta all’ennesimo film già visto, il ricatto occupazionale sulla pelle dei lavoratori da parte dell’azienda, che utilizza gli operai per chiedere altre risorse al governo. Riteniamo inaccettabile questo atteggiamento e chiediamo al governo di agire subito in tal senso. Le imprese ilva e gli operai che vantano crediti vanno subito pagate per i lavori svolti. Nel frattempo, ci preme altresì constatare che nella giornata di giovedì il M5S ha presentato alla Camera un odg sulla questione ILVA/Taranto. Il documento chiedeva la valutazione del danno sanitario ma, al tempo stesso, la continuità produttiva con l’utilizzo di forni elettrici.

Il gruppo parlamentare  di Alleanza Verdi Sinistra  si è astenuto in sede di voto. Le motivazioni sono perfettamente in linea con la nostra azione civica e politica degli ultimi dieci anni. In linea con il programma dell’amministrazione comunale, siamo per la chiusura dell’area a caldo, ed allo stesso modo contrari alla continuità produttiva. Ci preme sottolineare che non esistono attualmente tecnologie che possano rendere ecocompatibile uno stabilimento di quella portata. Parlare di idrogeno green e forni elettrici, vorrebbe dire prendere in giro gli operai e le stesse ditte dell’indotto che si vorrebbe tutelare, in quanto la capacità di produzione diminuirebbe drasticamente con un numero ancora più alto di esuberi e licenziamenti.

Per questo, l’unica via da percorrere, è quella che predichiamo da anni. Chiusura area a caldo, smantellamento degli impianti, bonifiche e decontaminazione dei terreni inquinati attraverso il reimpiego degli stessi operai. Inoltre, in questa fase storica di grande cambiamento per Taranto, dove con grande fatica stiamo provando a cambiare la narrazione della città, non più legata alla monocultura dell’acciaio, ma alle sue vere vocazioni naturali, Ilva è una zavorra che è arrivata a fine vita e non permette alla città di prendere il volo come meriterebbe, precludendo anche altre attività e sbocchi occupazionali. 

Per cui ribadiamo che quella fabbrica, che continua ad inquinare, provoca malattie e morti, danneggia l’ambiente, non tutela e non paga i lavoratori, cade a pezzi e non produce più utili ma anzi è in perdita, non potrà più essere il futuro e non ha motivo di continuare ad esistere. I fondi destinati ad Ilva vengano utilizzati per pagare gli operai ed avviare un vero processo di riconversione del territorio. Le rimostranze piccate dal senatore Turco rispetto alla nostra posizione, al netto dell’ennesimo inciampo tecnico nell’affrontare le questioni ambientali, denotano l’immutata difficoltà del M5S di rapportarsi con le istanze del territorio al di fuori delle ideologie, della propaganda e degli opportunismi elettorali. La competenza tecnica ambientale legata alla cultura ecologista non si improvvisa da un giorno all’altro.

Antonio Lenti - Consigliere Comunale Europa Verde Taranto

Eliana Baldo - Coportavoce cittadina Europa Verde Taranto

Fulvia Gravame - Coportavoce regionale Europa Verde Taranto

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