Esclusiva: De Felice, ‘Altamura esperienza tutt'altro che positiva‘

L'ex allenatore dei biancorossi torna a parlare della sua avventura da tecnico dei pugliesi e del suo futuro

Serie D
26.07.2020 10:58


(Intervista di Lorenzo Ruggieri) De Felice, partiamo da ciò che è successo alla guida della Team Altamura, conclusasi con le sue dimissioni dopo pochi mesi.

«Ci sono state delle divergenze con la società, in particolare con uno dei soci. Già dai primi giorni di ritiro avevo molti dubbi ma ho sbagliato a non seguire il mio istinto; né dal punto di vista organizzativo né da quello tecnico c'erano le condizioni per proseguire insieme. Dopo la gara con il Fasano ho deciso di rassegnare le dimissioni, accettate qualche giorno dopo.»

Il valore della rosa rispecchiava gli obbiettivi fissati ad inizio stagione dalla dirigenza?

«Le aspettative create dai soci erano troppo alte, questo l'ho sempre detto. Molti dei ragazzi a mia disposizione non avevano mai giocato con continuità in Serie D. Potevamo centrare una tranquilla salvezza ma non ambire ai posti più alti della classifica, nonostante anch'io dopo la firma avessi alte aspettative. Il ritardo di condizione di alcuni giocatori e l'infortunio di Tedesco hanno causato un avvio di campionato in sordina.»

Al momento dell'interruzione del campionato, la classifica vedeva l'Altamura a 3 punti dai play-out...

«Proprio così, a conferma della mia tesi. Lungi da me fare riferimento al lavoro dei miei colleghi ma perchè subito dopo le mie dimissioni le aspettative sulla squadra sono calate? Non ho mai mentito ai tifosi e ho sempre detto la verità anche quando gli obbiettivi erano troppo alti.»

Lei veniva da una gavetta importante alla Gelbison.

«A Vallo ho trovato persone intelligenti che considero ancora amici. Sia con entrambi i presidenti che si sono susseguiti sia con il direttore dell'area tecnica Riccardo Paolino ho instaurato un rapporto solido, non senza scontri piuttosto accesi. Anche a San Severo ho creato rapporti umani duraturi, fondati sul rispetto e sull'onestà. A lungo andare il mio carattere autoritario e sincero è stato apprezzato ovunque, tranne ad Altamura.»

In Campania lei ha allenato Silvio Merkaj, vincitore del girone H con il Bitonto.

«Appena arrivato in Puglia ho richiesto fortemente il suo acquisto ma la dirigenza non lo considerava all'altezza dell'Altamura, lasciandolo firmare per il Bitonto. È un ragazzo dalle potenzialità altissime, fisicamente e atleticamente merita categorie superiori. Pecca sulla tattica individuale e psicologicamente. È un bravissimo ragazzo e può togliersi molte soddisfazioni in futuro".

Le sue squadre hanno sempre giocato un calcio molto equilibrato, ha un riferimento a cui si ispira?

«Da qualche anno adotto il 3-5-2 perchè credo che sia il modello di gioco più completo sia in fase di possesso che in fase difensiva. Devo ringraziare mister Maurizi con il quale ho lavorato a Treviso e a Pagani ma ci metto molto del mio.»

Ha già ricevuto qualche offerta in vista della prossima stagione?

«Al momento non ho ricevuto proposte ma vista l'ultima esperienza valuterò più attentamente tutte le proposte che mi arriveranno.»

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