Magna Grecia Festival: Concerto per la pace ‘Come un albero d’alloro’

Cultura, musica e spettacolo
24.06.2022 19:39

“Come un albero d’alloro”. Il titolo scelto per questo Concerto per la pace semplicemente perché in questa opera l’alloro simboleggia storie e concetti rilevanti. Intanto, la corona d’alloro come premio dei vincitori, quanti cioè gareggiavano nelle varie discipline, fra queste musica e atletica.

Tema di quest’anno sono i “Giochi panellenici”, dunque ci è sembrato normale che i protagonisti fossero atleti e musicisti. L’alloro richiama, fra l’altro, il mito della metamorfosi di Dafne, lei stessa trasformata in un albero di Laurus nobilis (l’alloro, appunto), raccontato da noi anche in un quadro attraverso un personaggio realmente esistito: Nicocle, tarantino, vincitore di numerose sfide (agòni), che ha trascorso gran parte della sua vita in qualità di musicista proprio in Grecia, uno dei due Paesi da noi visitati (l’altro è l’Albania).

La presenza costante di questo elemento ci permette di collegarci anche ad un altro tema, “il viaggio”, filo conduttore di tutta l’opera. E’, infatti, proprio il viaggio la cornice narrativa privilegiata ancor prima che cominciassimo l’esperienza della “residenza artistica”, in quanto anche noi amiamo il viaggio, a volte per conoscenza, spesso per lavoro.

Con il sottotitolo “Fiaba panellenica” abbiamo inteso mettere insieme storie riprese dalla stessa mitologia, con lo scopo di incarnare i vari aspetti dell’opera.

In Grecia abbiamo avuto la conferma che la scelta del viaggio come uno dei temi principali, era proprio quello che ci accadeva intorno: non solo i posti che visitavamo, ma anche quello che succedeva intorno, registravamo durante i nostri spostamenti.

C’è stato un momento in cui abbiamo avuto, netta, la sensazione che l’ispirazione per realizzare l’intera opera non sarebbe venuta dal visitare solo il singolo sito, museo, santuario o tempio che fosse, ma anche dalle emozioni fortissime che ciascuno di noi stava provando in posti diversi, dal tempio di Nemea, in via di ricostruzione, a Micene.

Ma l’ispirazione, fortissima, è affiorata proprio in seguito alla nostra presenza sul posto in quel momento, imprevisti compresi e scaturiti dal viaggiare. E poi le emozioni venute fuori grazie al materiale e alle indicazioni forniteci da Lorenzo mancini, archeologo e tutor del progetto; ma anche dalle nostre interazioni, dai ragionamenti svolti con la nostra guida, Dimitri Cogas. Non è un caso che abbiamo deciso di iniziare con la rappresentazione della guerra, in senso universale, ma anche al conflitto fra Russia e Ucraina. In tutto questo è importante l’ausilio del coro che recita un ammasso di tweet eseguiti in maniera volutamente inintellegibile: tutti si parlano addosso provocando un vero corto circuito. Poi l’esplosione dell’orchestra, a descrivere la battaglia alla quale sopravvive un uomo che parte con il suo lamento. Ed è lì che comincia l’opera.

Durante la fase di composizione, si diceva, è emerso l’elemento della metamorfosi, quello di Dafne in alloro, che la fa da padrona nell’intera opera. Il personaggio principale si trasforma da guerriero in atleta, passando per Eracle – fondatore dei Giochi di Olimpia – per poi trasformare il protagonista in musico. Tre figure complementari: guerriero, atleta e musico.

Torniamo, poi, a Nicocle. Ancora metamorfosi, con il musicista tarantino che racconta il mito di Callisto, trasformato in orso. Nella parte che si svolge a Olimpia, subentra Pausania che, a sua volta, racconta di una donna – cui le viene impedito l’ingresso allo stadio – travestita da uomo per poter stare accanto al proprio figlio.

Per concludere, il duetto, ultimo momento dell’opera: “Dannata stirpe di Prometeo, fra noi umanità, in cosa ancora ci trasformeremo…”. La domanda centrale è: che fine faremo? Dopo essere stati guerrieri, atleti, musici, cosa ci attende?

Annarosa Partipilo

Jacopo Raffaele (Il Baskerville)

                                                                  CONCERTO PER LA PACE

“Come un albero d’alloro”

Fiaba panellenica in tre quadri e un intermezzo

(per soprano, baritono, coro e orchestra) 

Musica: Il Baskerville (Jacopo Raffaele)

Testi: Annarosa Partipilo

Giuseppe Naviglio, baritono

Valentina Varriale, soprano

Luigi Leo, direttore L.A. Chorus

Orchestra della Magna Grecia

Un grazie particolare a:

Lorenzo Mancini, archeologo, tutor del progetto

Agron Xoxa, direttore esecutivo Teatri Publik Shqiptar (APT)

Dimitri Cogas, coordinatore attività in Grecia

Raffaele Ricco, responsabile del Progetto di Residenza artistica (Mousiké et Areté)

PROGETTO DI RESIDENZA

Mousiké et Areté 

“Mousiké et Areté”, Call internazionale per la selezione di un compositore e un autore di testi è un progetto promosso e organizzato dall’Orchestra Magna Grecia, dal Comune di Taranto, dal Museo Archeologico Nazionale di Taranto, da L.A. Chorus dell’Associazione Matera in Musica, in partnership con Basilicata Circuito Musicale e con ARCoPu Associazione Regionale Cori Pugliesi, con il patrocinio del MIC Ministero della Cultura.

Dopo un’edizione condizionata dall’emergenza sanitaria, il progetto internazionale è ripartito con Borse di studio per la selezione di un compositore e un autore di testi che avesse come protagonista la musica antica della Magna Grecia con riferimento al tema “Atleti e citaredi – Taranto ed i grandi agoni panellenici”.

Finalità del Bando “Mousiké et Areté”: individuare un compositore ed un autore, senza limiti di età, che si occuperanno della stesura del brano musicale e del testo correlato. Il tutto basato sullo studio in loco delle tradizioni storiche e archeologiche nel contesto rappresentato dal territorio dell’antica Magna Grecia, che abbia, si diceva, il tema “Atleti e citaredi – Taranto ed i grandi agoni panellenici”.

Forti del successo ottenuto nelle prime due edizioni, realizzate grazie ad una eccellente azione svolta in ambito internazionale (oltre ad Italia, Grecia e Albania, era presente anche il Montenegro) per il 2021-22 si è inteso dare seguito alla realizzazione di quel percorso di ricerca alla riscoperta del mondo della Magna Grecia antica denominato, appunto, “Mousiké et Aretè”.

Il progetto pluriennale che ha avuto inizio nel 2018, intende giungere al 2026, anno nel quale, come è noto, Taranto ospiterà la XX Edizione dei Giochi del Mediterraneo, con una collana di composizioni (testi e musiche) originali capaci di rappresentare appieno le civiltà, i miti e le atmosfere dell’antico Mediterraneo, confermando la sua natura di strumento di dialogo tra aree geografiche che hanno condiviso, in antico, il medesimo orizzonte.

VINCITORI Annarosa Partipilo e Il Baskerville (Jacopo Raffaele) sono i due vincitori della terza edizione di “Mousiké et Areté”, progetto di residenza artistica organizzato dall’Orchestra ICO della Magna Grecia in collaborazione con Ministero della Cultura, Comune di Taranto, L.A. Chorus-Matera in musica, Basilicata Circuito musicale, Regione Puglia, Regione Basilicata, ARCoPu e MArTA, il  Museo Archeologico nazionale di Taranto.

I due vincitori sono stati selezionati da una Commissione composta dal Maestro Piero Romano; dalla prof.ssa Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo Archeologico nazionale di Taranto; dai Maestri Pierfranco Semeraro,  presidente Arcopu e Maurizio Lomartire, direttore musicale dell’Orchestra Magna Grecia. A coordinare e verbalizzare i lavori, Raffaele Ricco.

Presentato in una Conferenza stampa nel Museo archeologico nazionale lo scorso 5 novembre, il giudizio finale ha riconosciuto ad Annarosa Partipilo il ruolo di autrice ed a Jacopo Raffaele (Il Baskerville) quello di compositore.

Obiettivo del progetto è la creazione di nuovi flussi di incontro, scambio e produzione culturale e artistica, per favorire lo sviluppo di esperienze di coproduzione e il confronto tra gli artisti e altre realtà che convivono in Europa. (Comunicato stampa)

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