Addio a Giovanni Custodero, il calciatore di 27 anni che ha fatto commuovere l’Italia

Calcio Varie
12.01.2020 11:29


Giovanni Custodero è morto. Il cuore del 27enne calciatore fasanese, malato di sarcoma osseo, un grave tumore maligno, ha cessato di battere alcune ore fa. Il giovane la scorsa settimana aveva annunciato su Facebook che, stremato dalla malattia e duramente provato dal dolore, aveva scelto di farsi sedare per alleviare il suo malessere. Una vicenda che aveva fatto il giro del mondo. 

LA STORIA La storia di Giovanni Custodero ha commosso milioni di persone. La scorsa settimana il giovane aveva affidato a un post sulla sua pagina Facebook un saluto annunciando l'intenzione di farsi sedare perché incapace di sopportare ancora le sofferenze inflitte dal sarcoma osseo. "Giovanni – raccontava la famiglia in una lettera aperta – è un ragazzo come tanti, che nel 2015 all’età di 23 anni inizia ad avvertire un gonfiore alla caviglia sinistra, mentre giocava in qualità di portiere nella squadra di calcio a 5 del Cocoon di Fasano. Dopo diversi mesi, gli viene consigliato di recarsi a Firenze e a marzo 2016 viene a conoscenza della dura realtà: è stato colpito da una rara forma di sarcoma osseo in stadio avanzato. Chiunque sarebbe crollato, ma lui no. Lui decide di amputare l’arto fin sotto il ginocchio, se questo significa poter continuare a vivere, e di lì inizia a godersi ogni momento con la sua famiglia, la fidanzata e gli amici".

Nonostante la malattia Giovanni non si abbatte: combatte come un guerriero e infatti, insieme a un amico, decide di realizzare delle t-shirt con il disegno  di un elmo e di raccontare su Facebook la sua battaglia contro la malattia, diventando ben presto un simbolo per molte altre persone nelle sue stesse condizioni: "Nel corso di questi anni – racconta la famiglia – le sfide sono tante: in seguito all’amputazione si trova ad affrontare altri 5 interventi, seguiti da cicli di radioterapia e chemioterapia, ma lui non smette mai di sorridere. Vive col sorriso perché pensa che la sua vita sarebbe finita con la prima diagnosi, ma da quel giorno ogni alba è per lui un regalo dal valore inestimabile". (Fanpage.it)

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