Tavolo Taranto: Melucci sul rinvio, ‘Ennesimo sfregio a dignità e aspirazioni dei tarantini’

Il sindaco è severo, ma giusto: ‘Il Governo non aspetti il prossimo incidente o il prossimo sciopero, non è detto che la corda prima o poi non si spezzi’

CRONACA
Iv.
15.01.2020 14:52

In merito al nuovo rinvio del tavolo istituzionale permanente per Taranto di seguito una nota ufficiale a firma del primo cittadino Rinaldo Melucci. “Una scarna email serale per annunciare che il tavolo del CIS, che attendevamo dalla scorsa estate e che avrebbe dovuto affiancare il Consiglio dei Ministri monotematico su Taranto – con tanto di appello del Premier ad ogni collega di Governo a fornire un contributo specifico – è stato rinviato una seconda volta. Non abbiamo ricevuto né una motivazione, né una nuova data. E siamo ormai a tre settimane dalla coraggiosa visita a Taranto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella Vigilia di Natale. Gli impegni che abbiamo sentito intorno al futuro dello stabilimento siderurgico e al cosiddetto “Cantiere Taranto” sono complessi da costruire, ne siamo consapevoli e continuiamo a garantire il nostro supporto al Governo. Ma oggi non possiamo non dirci esterrefatti per i giorni che passano senza progressi tangibili del negoziato con ArcelorMittal, senza che si conoscano finalmente le coperture finanziarie per le proposte di riconversione e rilancio sul tavolo dei singoli dicasteri, senza un coinvolgimento attivo degli enti locali e delle parti sociali ioniche, senza che si sia formalmente accolta l’ipotesi di un grande accordo di programma, senza che ci si interroghi a Roma sul reale stato degli impianti dell’ex Ilva e dunque sulla condizione di migliaia di lavoratori. I piani trapelati ad oggi, veri o presunti che siano, sono poco convincenti, non sembrano garantire quella concreta virata indicata dall’Unione Europea e possibile nel quadro dei nuovi incentivi approvati a Bruxelles. Taranto vuole conoscere al più presto il proprio destino e concorrere a questa transizione, una città intera merita di non essere presa ancora in giro o di ricevere misure palliative, i cittadini ionici, specie i più giovani, chiedono di sapere con quale tipo di industria e con quali interlocutori si daranno risposte a questa crisi. E, per intesi, la questione tecnica relativa alla tenuta, al futuro revamping, ad una conduzione adeguata della fabbrica e all’impatto atteso sull’ambiente oggi non è più subordinabile all’equilibrio economico o alla soddisfazione di banche e investitori privati. Questo silenzio, questo calo dell’attenzione, questa confusione sul CIS, questo far finta che tutto si risolverà banalmente in un accordo a porte chiuse, magari con obiettivi al ribasso per tutte le parti, rappresentano un grave errore del Governo, l’ennesimo sfregio alla dignità ed alle aspirazioni dei tarantini. Il Governo – conclude il sindaco Melucci – non aspetti il prossimo incidente o il prossimo sciopero, non è detto che la corda prima o poi non si spezzi”.

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