Ambiente: Massafra vuole respirare, ‘Il festival del rito abbreviato’

‘Dal secondo inceneritore al boschetto scomparso’, nota raggruppamento provinciale di associazioni ambientaliste

CRONACA
Iv.
25.02.2020 12:04

ll Festival del rito abbreviato. Dal secondo inceneritore al boschetto scomparso. In questi giorni si è consumato un ulteriore passo di un cammino iniziato nel 2012, quando i cittadini di Massafra iniziarono la loro lotta per opporsi con un impegno civile al progetto del raddoppio dell’inceneritore in nome della salvaguardia dell’ambiente e in difesa della propria salute. Dopo un iter faticoso che abbiamo cercato di documentare passo dopo passo siamo arrivati in questi giorni a un passaggio importante. Il 2 aprile 2019 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto notificava, con diverse ipotesi di reato, la conclusione delle indagini preliminari a quattro soggetti: Antonio Albanese, Ricciardi Saverio, Cecca Anna e Traetta Luigi (in questo processo si sono costituiti parte civile la regione Puglia, il Comune di Massafra e l'Isde - medici per l'ambiente -). Tra gli altri, Antonio Albanese, “perché in qualità di legale rappresentante dell’Appia Energy, al fine di realizzare il progetto di ampliamento della centrale termoelettrica, con la costruzione di una seconda linea rifiuti, distruggeva, mediante taglio e estirpazione abusivi, un’area boscata di circa 2900 mq”. In relazione a tale imputazione il sig. Antonio Albanese chiedeva di definire il processo nelle forme del rito abbreviato cd “secco” (da svolgersi senza dibattimento, senza pubblico e basato solo sulle indagini del PM). All’udienza del 31 gennaio 2020 il giudice dell’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Taranto (dott. G. Tommasino) prende atto del medesimo rito scelto anche dagli altri imputati. A questo punto il giudice ritenendo di non poter decidere allo stato degli atti, decide di assumere la testimonianza di uno solo degli agenti di Polizia Locale che ebbero ad eseguire, in data 22.05.2017, un sopralluogo sull’area nonché il Prof. Ing. Maurizio Minchilli, Ordinario di topografia e cartografia all’università di Sassari e consulente tecnico di parte proprio dell’Imputato Albanese da sentire nella udienza prossima programmata per il 28 febbraio 2020. Non è dato al momento sapere quale sia la necessità ravvisata dal giudice nel disporre l’integrazione istruttoria proprio del vigile e del consulente tecnico di parte dell’imputato Albanese che per altro hanno prodotto memoria della loro testimonianza. Siamo fiduciosi che la Giustizia farà il suo corso e in ogni caso rimaniamo in attesa degli esiti, certi che un’analisi obiettiva dei fatti, una lettura disincantata della documentazione acquisita (agli atti sono presenti foto satellitari che non lasciano alcun dubbio sulla rimozione del bosco e gli interrogatori di testimoni ed imputati sono molto espliciti in tal senso) debba determinare il giudice verso una decisione rispettosa del diritto e delle evidenze oggettive emerse nel corso delle indagini. Esiste per altro una collettività cittadina che segue con attenzione tutti i passaggi di questa vicenda non potendo in nessun modo tollerare ulteriori aggravi delle già critiche condizioni ambientali nel nostro territorio. Massafra vuole respirare (raggruppamento provinciale di associazioni ambientaliste).

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