Come ogni anno si rinnova l'appuntamento con la classifica di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma sulla qualità della vita nelle province italiane. Quest'anno l'analisi ha tenuto conto della pandemia e i territori maggiormente colpiti dalla prima ondata perdono più posizioni. Brutte notizie per Taranto: la città dei due mari perde cinque posizioni precipitando al 94° posto. Al vertice della lista c'è Pordenone, ultima Foggia. Al secondo posto Trento, prima nel 2019. Sul podio c'è un nuovo ingresso: Vicenza è terza, scala 11 posizioni rispetto allo scorso anno. Il salto positivo più alto spetta però ad Ascoli Piceno che è passata dalla 37a alla 5a posizione. Il gruppo di province caratterizzate da un livello di qualità della vita insufficiente è composto quest'anno esclusivamente da province dell'Italia meridionale e insulare. Significa che la qualità della vita di oltre il 60,1% della popolazione residente nel Mezzogiorno è al di sotto di livelli considerati accettabili. Deludono anche le grandi aree urbane: Milano scende alla 45esima posizione, Roma è in risalita: dal 76° posto dello scorso anno è passata al 50°. In discesa Torino che si posiziona al 64° gradino dal 49°. Napoli è in coda, 103a mentre lo scorso anno era terzultima. Bologna e Bolzano guidano la graduatoria per affari e lavoro. Il capoluogo emiliano è anche al secondo posto per reddito e ricchezza, istruzione e formazione. Isernia è al primo posto per tutto ciò che è relativo al sistema salute, seguita da Terni, Cagliari e Catanzaro. Siena resta al primo posto nella classifica del tempo libero e turismo, confermando i piazzamenti conseguiti nelle sei passate edizioni. Sono otto le categorie che determinano la classificazione delle realtà più o meno vivibili d’Italia. Affari e lavoro; ambiente; reati e sicurezza; sicurezza sociale; istruzione e formazione; sistema salute; tempo libero; reddito e sicurezza.