Taranto: Associazione Genitori Tarantini scrive a Terre des hommes - Italia

CRONACA
27.12.2022 16:57

Gentili dirigenti dell’associazione “Terre des hommes – Italia”,

quanto previsto nel vostro Statuto in difesa dei diritti dei più piccoli abitanti del nostro pianeta vi fa onore e merita da parte di tutti gli adulti profondo rispetto e collaborazione.

Sappiamo, per esperienza diretta, che ogni azione messa in campo per raggiungere gli scopi prefissati ha dei costi, anche economici, e comprendiamo, quindi, la vostra richiesta di donazioni, anche attraverso l’affiancamento al vostro nome di aziende e soggetti particolarmente sensibili ai temi da voi trattati.

Tuttavia, come associazione Genitori tarantini, riteniamo altamente offensivo aver accettato, come partner natalizio per la vendita dei vostri panettoni, la proposta di Acciaierie d’Italia, una acciaieria che, in barba a qualsiasi regola, produce disinteressandosi dei danni all’ambiente, al clima e alla salute umana, in particolare dei bambini di Taranto. Crediamo fermamente che la produzione di tale industria, sia per le materie prime utilizzate che per il metodo di lavorazione, vada nettamente in direzione opposta da quanto da voi auspicato: libertà, salute, istruzione, gioco, qualità della vita per i più piccoli.

Vogliamo essere franchi. Crediamo che voi ben conosciate fatti che sono notori e cioè che l’industria siderurgica di Taranto, in collusione da anni con il Governo, sia stata causa, con le sue emissioni tossiche, di innumerevoli eventi luttuosi e stia ancora oggi pregiudicando il futuro dei piccoli tarantini, condannati in gran numero ad ammalarsi e a vedere negati il diritto alla salute, all’istruzione, al gioco e a una qualità della vita accettabile (determinata anche da ritardi cognitivi di oltre 10 punti dei bambini che vivono nei quartieri a ridossi dell’insediamento industriale  rispetto ai coetanei che vivono nei quartieri più distanti). Ne siamo convinti perché crediamo nella serietà delle vostre azioni.

 Non sono, queste, nostre fantasie, ma realtà raccontate da studi epidemiologici, rapporti scientifici e, in ultimo da un rapporto sottoscritto da persone al di sopra di qualsiasi sospetto.

Il 12 gennaio di quest’anno, la Commissione per i diritti umani dell’ONU, la più importante istituzione a livello mondiale, ha presentato un rapporto sulle cosiddette “zone di sacrificio umano”, indicando, quale esempio per l’Europa occidentale, proprio Taranto, vittima sacrificale dell’acciaieria. Riporteremo, in appendice a questa nostra, alcuni passaggi del suddetto rapporto. Vi anticipiamo un passaggio di quanto leggerete in questo rapporto: “I cittadini che abitano le zone di sacrificio (quindi anche i bambini!) sono trattati come usa e getta”.

Potremmo raccontarvi centinaia di storie apparentemente incredibili, ma sicuramente reali. Storie di bambini cui è stata negata la gioia di vivere, crescere, immaginare un futuro, per costringerli a malattie, dolore e, in troppi casi, morte; storie di genitori e parenti condannati all’ergastolo del dolore.

Per il rispetto che dovete a voi stessi e ai bambini, vi chiediamo un atto ufficiale di enorme valore morale: annullare il partenariato con Acciaierie d’Italia, attuale gestore dell’installazione industriale che ormai da 60 anni inquina a livelli intollerabili, violando i diritti umani.

E’, questa nostra, una richiesta che ci porterà a capire se davvero tenete alla vita e ai diritti di tutti i bambini o se, alla fine, questa vostra iniziativa è intrisa di insopportabile ipocrisia; quella stessa ipocrisia da sempre dimostrata anche dalle più alte istituzioni della Repubblica italiana che è già stata condannata con ben cinque sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Con stima e speranza,

Associazione Genitori tarantini

Taranto, 27/12/2022

Rapporto della Commissione per i Diritti Umani – ONU, 12 gennaio 2022.

29. La perdurante esistenza di zone di sacrificio è una macchia sulla coscienza collettiva dell'umanità.

Spesso create dalla collusione di Governi e imprese, le zone di sacrificio sono l'opposto diametrale dello sviluppo sostenibile, danneggiando gli interessi delle generazioni presenti e future.

Le persone che abitano le zone di sacrificio sono sfruttate, traumatizzate e stigmatizzate. Sono trattate come usa e getta, le loro voci ignorate, la loro presenza esclusa dai processi decisionali e la loro dignità e diritti umani calpestati.

Le zone di sacrificio esistono negli Stati ricchi e poveri, nel nord e nel sud, come descritto negli esempi seguenti.

Le descrizioni delle zone di sacrificio aggiuntive sono contenute nell'allegato I.

45. L'acciaieria Ilva di Taranto, in Italia, da decenni compromette la salute delle persone e viola i diritti umani scaricando enormi volumi di inquinamento atmosferico tossico.

I residenti nelle vicinanze soffrono di livelli elevati di malattie respiratorie, malattie cardiache, cancro, disturbi neurologici debilitanti e mortalità prematura.

Le attività di pulizia e bonifica che avrebbero dovuto iniziare nel 2012 sono state posticipate al 2023, con l'introduzione da parte del Governo di appositi decreti legislativi che consentono all'impianto di continuare a funzionare.

Nel 2019 la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha concluso che l'inquinamento ambientale continuava, mettendo in pericolo la salute dei ricorrenti e, più in generale, quella dell'intera popolazione residente nelle aree a rischio.

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