Lacorte (Cisl FP): ‘Lavoro e politica: patto responsabilità guardando a diritto salute

Politica
24.11.2022 18:09

Il richiamo mediatico oramai quotidiano sulle condizioni drammatiche, inaccettabili, talvolta disumane a cui sono obbligati i cittadini che si recano al Pronto Soccorso SS. Annunziata, il più delle volte costretti dalla insufficienza dei servizi territoriali, non è sbagliato, è un dovere civico. Non vi è dubbio però, che a volte assume connotati finanche grotteschi, quando a lamentare le storture sono coloro che hanno favorito le programmazioni politiche disastrose, causa oggi della carenza dei professionisti sanitari e di una disorganizzazione diffusa. Riflessione critica a parte, il Pronto Soccorso, che dovrebbe essere il baluardo della medicina universalistica, è diventato la punta dell’Iceberg dei problemi della sanità tarantina.

I cittadini sono davvero stanchi delle parole al vento, stanchi dei tanti tavoli di lavoro regionali e aziendali che non portano mai a determinazioni, stanchi delle espressioni di solidarietà inutili. Oramai si sguazza nel disordine quotidiano e l’umanizzazione delle cure si è smarrita. Infatti sono sempre più numerose le denunce dei cittadini che lamentano l’impossibilita’ di mettersi in contatto con qualcuno che possa aggiornarli sullo stato di salute del proprio familiare, lo stesso paziente che stremato dall’attesa non sempre riceve il giusto conforto perché ovviamente la priorità degli operatori è quella di salvare le vite”. 

E’ proprio grazie alle numerosissime segnalazioni che lo scorso febbraio partiva un progetto denominato “umanizzazione del pronto soccorso”, dapprima apprezzato e sostenuto dai vertici, oggetto di numerose informative sindacali e proclami aziendali trionfalistici e successivamente “demolito” probabilmente per le opposizioni di taluni.

E’ viva la convinzione che la demolizione di questo progetto è un’occasione persa che aggiunge disagi ai tanti disservizi e criticità di cui soffre la sanità del territorio. Purtroppo sono molto lontani i tempi in cui in Azienda si dichiarava che l’umanizzazione delle cure, attraverso l’ascolto dei cittadini, delle loro segnalazioni e delle loro istanze, doveva essere il pilastro su cui rilanciare la sanità tarantina.

Chiunque sia stato costretto a varcare la soglia del Pronto Soccorso sa bene che, si entra e ci si immerge in una realtà caratterizzata da emergenze, ansia e tensione. Sensazioni che pervadono non solo il paziente, ma anche il familiare o la persona cara che lo accompagna. In questi momenti, un gesto di attenzione, una parola o la vicinanza di una persona possono fare molto.

Si era riuscito nell’intento di potenziare le funzioni di informazione, del buon uso del Servizio, di accoglienza e sostegno dell’utente e dei suoi familiari e/o accompagnatori nelle fasi che precedevano e seguivano il triage. Si era anche riuscito nell’intento di ridurre la conflittualità e le aggressioni, che come tutti sanno sono purtroppo una costante. E ora? Tutto miseramente naufragato!

Per questo la CISL FP di Taranto Brindisi nell’unico intento di fare sistema, lancia un appello alla politica locale e regionale affinché si intensifichino le verifiche e i controlli e ci si opponga ad ogni forma di strumentalizzazione del dolore e della sofferenza e soprattutto chiediamo che, lavoro e politica facciano un patto di responsabilità, guardando al diritto alla salute. Questo è il momento di provare a stare tutti dalla stessa parte, quella giusta. (Il Segretario Generale, Giuseppe Lacorte)

Venere/Adone: Sabato 26 novembre all’Auditorium TaTÀ di Taranto
Pensionati Cisl Taranto Brindisi per giornata contro violenza sulle donne